“Lei è un immigrato che ha perso il lavoro, quindi per la legge italiana è un clandestino e per la sicurezza dei modenesi suo figlio non può entrare al nido”. È quello che si vedranno rispondere gli immigrati irregolari residenti a Modena che vogliono inserire il proprio figlio nei nidi modenesi in virtù del pacchetto sicurezza del Governo.
Rifondazione Comunista esprime sconcerto per la scelta del Comune di applicare questo dispositivo. Sarebbe sufficiente rispettare il diritto all’istruzione sancito dalla Costituzione o la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia, che incredibilmente l’Assessore Querzè richiama per poi disattendere, per giustificare il mancato rispetto del pacchetto sicurezza.
Lo riteniamo un fatto gravissimo, tanto più che città come Torino, Firenze e Genova hanno deciso di non applicare il pacchetto sicurezza e lo stesso commissario straordinario del Comune di Bologna sta rivalutando questa decisione.
Il Comune di Modena fa come Ponzio Pilato, si dichiara dispiaciuto di questa scelta ma poi applica rigorosamente una legge razzista come il pacchetto sicurezza incassando il plauso del PDL. Siamo all’assurdo, ora anche i bimbi dai 9 mesi ai 3 anni figli di immigrati senza permesso di soggiorno sono considerati pericolosi delinquenti da allontanare.
Una scelta che ci allontana anni luce dalla tradizione di solidarietà, accoglienza, integrazione, accessibilità massima dei servizi e garanzia del rispetto dei diritti di tutti, specie dei più deboli, che ha caratterizzato il territorio modenese. Una scelta, ancora una volta, politicamente sbagliata che legittima il razzismo delle destre.
Al contrario noi pensiamo che i servizi sociali e la scuola debbano essere la principale porta con cui si costruisce una società in cui tutti hanno le stesse opportunità.
Ci auguriamo che il Comune di Modena ritorni sui suoi passi e lo invitiamo a riflettere sul fatto che la sicurezza dei cittadini la si garantisce non certo mettendo ai margini della società le persone più deboli, costringendole di fatto a diventare dei fantasmi, ma garantendo a tutti i servizi fondamentali come i nidi per l’infanzia.