Il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ospiterà il 4° workshop del progetto europeo MONITOR II “Practical Use of Monitoring in Natural Disasters Management”. L’obiettivo principale del convegno, rilanciato purtroppo nella sua attualità dai disastri recenti che hanno colpito l’Italia ed altee aree della Terra, è supportare i processi di analisi e di comunicazione del rischio naturale, migliorando disponibilità, affidabilità e comunicabilità di mappe di pericolo e piani di contingenza legati alle emergenze.
“Il tema del rischio geologico da frane – afferma il Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof.ssa Daniela Fontana – è purtroppo estremamente attuale. E’ di questi giorni la notizia di un convoglio regionale deragliato a causa di una frana, sulla linea della Val Venosta, con tragiche conseguenze in termini di vite umane. Fra gli obiettivi strategici che il Dipartimento di Scienze della Terra di Modena intende perseguire, vi è senza dubbio quello di sviluppare tematiche di ricerca innovative e di rilevante ricaduta scientifica e applicativa nell’ambito della previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi geologici, soprattutto quelli legati alle frane. Questo progetto potrà contribuire fortemente ad un miglioramento delle conoscenze in questo ambito, con ricadute importanti anche per la salvaguardia delle popolazioni esposte a tali rischi”.
L’appuntamento, che si terrà dalle ore 9.30 di mercoledì 14 fino a venerdì 16 aprile 2010 presso il Dipartimento di Scienze della Terra (Largo S. Eufemia, 19) a Modena, porterà in città i massimi esperti del settore che hanno aderito al progetto triennale di “protezione e miglioramento dell’ambiente” e di intervento “miglioramento della prevenzione dei rischi ambientali”, avviato nel giugno 2009 e finanziato nell’ambito del Programma di Cooperazione Transnazionale Sud-Est Europa (SEE).
L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia partecipa al progetto con l’unità di ricerca di geologia applicata del Dipartimento di Scienze della Terra, coordinata dal prof. Alessandro Corsini. Alla unità di ricerca modenese è stato affidato, in particolare, di curare l’analisi delle problematiche tecnico-scientifiche legate alla prevenzione del rischio idrogeologico ed al monitoraggio continuo dei fenomeni franosi.
“Il monitoraggio continuo dei fenomeni franosi – afferma il prof. Alessandro Corsini dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (foto) – è attività di rilevante ricaduta pratica per la gestione del rischio idrogeologico, sia per quanto riguarda la prevenzione che la previsione degli eventi. Molto è stato fatto negli ultimi anni a livello di ricerca, portando allo sviluppo di sistemi di monitoraggio innovativi ed ad un fattivo utilizzo dei dati per la comprensione e mitigazione dei fenomeni. Uno dei problemi da affrontare è senz’altro quello dell’integrazione di tali importanti informazioni nelle procedure di gestione del rischio, avvalendosi a tal fine di supporti informatici e sistemi di gestione e trasmissione dati in tempo reale. Su questi aspetti, lo sforzo del nostro gruppo di ricerca è intenso e si concretizza nella partecipazione a progetti Europei come Monitor II, oltre che nella continua e fattiva collaborazione con diversi enti operanti sul territorio, dalla Protezione Civile ai Servizio Tecnici di Bacino della Regione Emilia Romagna e della provincia Autonoma di Bolzano”.
Tra i risultati attesi in Monitor II vi sono lo sviluppo di procedure e strumenti informatici atti ad integrare diverse fonti di informazioni, il miglioramento della fruibilità dei piani di pericolo e di emergenza sulla base di un approccio integrato, lo sviluppo di procedure su misura per l’informazione e la comunicazione per il pubblico, gli amministratori e gli esperti, iniziative che potrebbero davvero contribuire a predisporre efficaci piani di prevenzione delle catastrofi ed evitare o quantomeno contenere la portata di alcuni disastri e tragedie.
Al termine delle due giornate di lavoro che impegneranno gli esperti nelle discussioni, seguirà una giornata di escursione sul terreno dove saranno visitate alcune frane dell’Appennino modenese e reggiano nelle quali i ricercatori dell’Ateneo modenese-reggiano operano in collaborazione con il Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po della Regione Emilia Romagna ai fini del monitoraggio e dell’analisi e mitigazione del rischio.
Il progetto “MONITOR II” è coordinato dal Ministero Federale Austriaco per l’Agricoltura, Foreste, Ambiente e Gestione Risorse Idriche e vede coinvolti complessivamente 11 partner di Austria, Bulgaria, Grecia, Italia, Romania, Slovenia e Serbia.