Al termine di diversi incontri il Comune di Modena ha comunicato ad Associazioni di categoria e sindacati dei lavoratori e cittadini, la decisione di fissare un aumento del 2,5% della Tariffa di Igiene Ambientale.
“La nostra associazione – dichiara Antonio Altiero, Presidente della CNA Area Modena – in tutti i confronti con l’Amministrazione ha più volte ribadito l’inopportunità di procedere all’applicazione di qualsivoglia aumento, per quanto esiguo, di questa tariffa. Una valutazione che non è legata solo a considerazioni di principio, in relazione alle difficoltà economiche che le imprese stanno attraversando. Quello che ci è difficile comprendere, infatti, è come si possa giustificare l’aumento di una tariffa quando la crisi ha sicuramente determinato una riduzione della produzione dei rifiuti da parte delle imprese manifatturiere, conseguentemente alla flessione della produzione”.
Proprio su questo dato si sofferma l’analisi di CNA. “Se la produzione di rifiuti è passata dai 674 kg/pro capite del 2008 ai 690 kg del 2009, aumentando quindi anche in un anno in cui il settore manifatturiero/produttivo ha avuto flessioni dal 30 al 70%- continua Altiero – questo significa che probabilmente la maggior parte della produzione dei rifiuti proviene dall’uso domestico. Ciò dimostra una volta di più quanto sia ancora approssimativa la suddivisione della produzione di rifiuti tra settore domestico e quello produttivo. E’ innegabile che, trattandosi la Tia di una tariffa, questa debba coprire i costi del servizio a cui si riferisce, ma ciò implica necessariamente una trasparenza nei costi del servizio che, se assente, ostacola quel principio di equità che il legislatore ha voluto sancire con l’introduzione della Tia, prevedendo che i costi siano rapportati all’effettiva produzione di rifiuti”.
“Avremmo preferito – continua Altiero – e lo abbiamo dichiarato a tutti i livelli – che almeno da quest’anno lo sforzo del gestore di procedere a razionalizzazioni, diminuzioni dei costi di struttura, rinvio degli investimenti non strettamente indispensabili, fosse un imperativo. In uno scenario che a Modena non contempla ancora la copertura del costo del servizio non è pensabile utilizzare la sola leva “aumenti tariffari” per colmare la differenza. Sono necessarie azioni concrete ed esplicitate da parte di Hera su cui è necessario un forte ruolo di controllo da parte dell’amministrazione”.
Senza dimenticare che permangono le anomalie da tempo stigmatizzate da CNA. Ad esempio, rispetto alle superfici delle aree adibite a deposito/magazzino, oppure ai capannoni adibiti alla produzioni industriali, sui quali la Tia grava comunque, nonostante il conferimento autonomo dei rifiuti speciali – e dei relativi costi– che dovrebbe appunto escludere, in questi casi, l’applicazione della Tia.