“La Festa dei lavoratori è un giorno importante in cui chiunque ne abbia la possibilità dovrebbe osservare il riposo, così come la domenica e gli altri giorni festivi”. Francesco Murru, Presidente provinciale delle Acli di Bologna, commenta così la questione sull’opportunità o meno per i commercianti di tenere aperti gli esercizi.“Per le Acli è importante salvaguardare il principio dell’eccezionalità del lavoro domenicale, come hanno dimostrato aderendo alla campagna europea ‘Free Sunday’. La domenica non si lavora, i giorni festivi andrebbero dedicati alla famiglia e alla comunità, è l’occasione per stare insieme senza doversi preoccupare di altri impegni”.
Andando oltre un dibattito che riguarda non solo questa in particolare, ma tutte le festività, non bisogna dimenticare i tratti specifici del Primo Maggio. “Il lavoro” prosegue Murru “è un bene di ogni persona su cui è necessario costruire più tutela, più partecipazione e cittadinanza. Per le Acli è quindi fondamentale garantire a tutti i lavoratori un lavoro dignitoso attraverso il riconoscimento di alcuni diritti fondamentali e l’introduzione di tutele che riteniamo essenziali. Il lavoro è il centro della vita sociale; per questi motivi è stata proposta una petizione da sottoporre all’attenzione di Governo e Parlamento, per spingere le forze politiche a promuovere una grande riforma in grado di rimettere al centro il lavoro, aumentare l’occupazione e ridurre le disuguaglianze. Le Acli di Bologna saranno in piazza, domani, per proseguire con la raccolta firme”.
Sarà possibile prendere visione del testo integrale della petizione – disponibile anche sul sito web Acli – i cui punti fondamentali sono volti a garantire uguali diritti per tutti i lavoratori, attraverso un’unica disciplina dei contratti di lavoro; salari più dignitosi per tutti; il diritto alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro; il diritto alla formazione permanente; uguali tutele per tutti i lavoratori riformando gli ammortizzatori sociali; l’estensione del diritto alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; l’eliminazione della pratica delle dimissioni in bianco; l’adozione di forme di democrazia economica che favoriscano la partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale; il contrasto al lavoro nero.