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Finanziaria, S.Cesario: se i numeri saranno confermati, a rischio servizi primari

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La Finanziaria che sta andando in discussione al Senato oltre a mettere le ma-ni nelle tasche degli Italiani, toglie ai Comuni le risorse che i cittadini versano con le tasse, per chiudere i buchi che Tremonti ha fatto in questi due anni.

La manovra economica da 25 miliardi in due anni (e stando ai numeri occorrerà un’ulteriore correzione che sta per approdare a palazzo Madama), vedrà la sua copertura attraverso minori trasferimenti alle Regioni, alle Province e ai Comuni, per quasi 15 miliardi di euro.

«In questi ultimi 6 anni ai Comuni è già stato chiesto troppo, e la nostra parte l’abbiamo già fatta: adesso la devono fare anche i ministeri – afferma il sindaco Valerio Zanni – se tale proposta non verrà modificata, per il Comune di San Cesario si prevedono minori trasferimenti per circa 180.000 euro nel 2011, e 300.000 per il 2012. Il nostro bilancio risente già di drastiche misure di conte-nimento della spesa, non abbiamo dirigenti che superano i 90.000 euro a cui tagliare lo stipendio, anzi i nostri responsabili, si fermano a lordi inferiori ai 40.000 euro l’anno. L’Amministrazione di San Cesario non ha un direttore generale e gli incarichi professionali o di progettazione sono quelli strettamente necessari per garantire la tenuta degli uffici di fronte alle varie tematiche tecniche o quelle obbligatorie per legge. Inoltre, si prevede un ulteriore taglio del 3% (dopo il 10% del 2006), alle indennità di carica degli amministratori e del sindaco, già ferme al 2000 senza nemmeno l’adeguamento Istat.

Se questi numeri saranno confermati – spiega Zanni – verranno messi in discussione i servizi primari, oppure dovremo smettere di tagliare l’erba nei parchi o addirittura spegnere l’illuminazione pubblica. Mentre a livello locale Lega e PdL chiedono sempre più servizi, a Roma votano per tagliare le risorse ai Comuni.

Se non verrà modificato il patto di stabilità, e se non verrà data ai Comuni virtuosi la possibilità di attivare mutui o usare l’avanzo di bilancio, saranno blocca-ti gli investimenti, e verranno a mancare risorse per l’edilizia pubblica (scuole, asili, ecc…). Continuando di questo passo – conclude il primo cittadino – è a rischio la coesione sociale della comunità».