Sono circa 700 (su 39.000 in tutta la Penisola) i produttori di latte che non vogliono rispettare le regole comunitarie e nazionali e ‘scanseranno’ il pagamento di multe sulle quote latte , per splafonamento della produzione, se passerà l’emendamento presentato alla Commissione bilancio del Senato. Lo evidenzia la Cia che denuncia una situazione penalizzante per chi ha sempre agito nel rispetto della legge.
“Una vera e propria furbata – sostiene la Cia – perché si parla di crisi del settore mentre si mette sullo stesso piano chi ha rispettato la legalità e chi no: è un gioco al quale noi non ci prestiamo”. Se il provvedimento dovesse passare, costerà al nostro Paese oltre 2 miliardi di euro, importo che l’Unione europea ha già trattenuto all’Italia. “E tutto ciò di fronte all’onestà di 11.000 produttori che hanno regolarmente onorato gli impegni contratti con la rateizzazione (ex lege 119/03). “Auspichiamo – conclude la Cia – che si rientri subito sui binari del diritto e sosteniamo la posizione del ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, che ha chiarito che le rate vanno pagate , invitando pertanto tutti i parlamentari , in ossequio alle leggi, a respingere ogni emendamento volto a creare disparità fra quegli allevatori che hanno rispettato le leggi e chi invece sta tentando di tutto pur di non pagare le multe”.
La Cia , infine, non esclude sostegno alle azioni di protesta se non si terrà conto delle rimostranze della quasi totalità del mondo agricolo.