I Consiglieri del Popolo della Libertà all’Unione Bassa Reggiana hanno presentato una mozione per chiedere la riduzione dei compensi del Direttore, dei dirigenti e dei responsabili assunti dall’Unione Bassa Reggiana, adottando in tempi brevi i necessari provvedimenti al fine di contenere i costi della politica.
“Nella discussione della nostra mozione in Consiglio, abbiamo sostenuto che in un periodo di crisi economica globale diventano indispensabili sacrifici a tutti i livelli; la maggioranza però non ha colto il senso della nostra mozione, anzi si è subito arroccata su posizioni antitetiche, lamentandosi per i tagli previsti nella manovra finanziaria, dichiarando che verranno inevitabilmente tagliati i servizi nei Comuni della Bassa, dimostrandosi così non disponibile a nessun tipo di risparmio e di tagli alle spese inutili.
La dimostrazione concreta di quanto queste lamentele siano poco credibili è stata la comunicazione al Consiglio dell’Unione di un prelevamento dal fondo di riserva del bilancio per pagare l’ennesima consulenza, cioè per affidare alla ditta Caiti di Reggio Emilia la stesura dei comunicati stampa dell’Unione per un importo di 4200,00 euro in 6 mesi.
Un vero schiaffo al senso di responsabilità al quale dovrebbero sentirsi chiamati gli amministratori pubblici in questo momento! Perché spendere 4200 euro per fare i comunicati stampa? Perché non pubblicarli sui giornalini comunali già presenti negli 8 comuni? Perché non utilizzare gli addetti a tale servizio che sono già presenti nei vari comuni?
Questi amministratori di sinistra non intendono fare responsabilmente la loro parte, sono contrari alla manovra finanziaria, che, a nostro parere, risulta essere necessaria per affrontare la crisi dell’euro ed il conseguente rischio speculativo che potrebbe colpire l’equilibrio finanziario del nostro Paese.
Questi amministratori non intendono dare il loro contributo per ridurre la spesa pubblica che è ingente e non ulteriormente sostenibile da parte delle famiglie e delle imprese che producono la ricchezza necessaria alla relativa copertura.
Questi amministratori non accettano che si chieda ai dirigenti pubblici di condividere il sacrificio che stanno sopportando i dipendenti del settore privato, anche perché negli ultimi 10 anni i loro redditi sono aumentati del 42,5% mentre quelli dei dipendenti privati soltanto del 24,8%, con il vantaggio della garanzia del posto di lavoro e senza il rischio di cassa integrazione.
Ovviamente la nostra mozione è stata bocciata dalla maggioranza con la solita arroganza, senza riuscire a entrare concretamente nel merito delle questioni, senza mostrare la benché minima intenzione di voler gestire con efficienza e con parsimonia i soldi dei cittadini.
Una nota finale: anche questa volta, come spesso accade, la maggioranza non aveva da sola i numeri per ritenere valida la seduta a causa dei tanti consiglieri assenti: se noi consiglieri di minoranza fossimo usciti dall’aula, la seduta sarebbe saltata!
Il Presidente dell’Unione Maestri aveva dichiarato alcuni mesi fa che la maggioranza avrebbe blindato le sedute e che non ci sarebbero più state assenze tra le fila della sinistra… forse i suoi consiglieri non l’hanno ascoltato!”
(Il Gruppo consiliare “Popolo della Libertà”: Cristina Fantinati, capogruppo; Massimo Bertoss, relatore della mozione; Maria Elena Benassi, Giovanni Iotti, Laura Lasagna, Roberto Masini, Marco Tagliati)