Legacoop Reggio Emilia è molto preoccupata per gli effetti della manovra economica che colpiranno in modo massiccio le attività delle Amministrazioni pubbliche, che si troveranno non solo ad aumentare le addizionali Irpef, per garantire i servizi essenziali, ma anche a diminuire le risorse rivolte ai servizi, anche quelli esternalizzati, per rientrare nel patto di stabilità. Già nel 2009, in Emilia-Romagna, gli affidamenti tramite appalti sono calati di oltre il 20%, a causa delle minori risorse disponibili: si può ipotizzare che arriveremo molto probabilmente, nel biennio 2009-2010, ad un taglio dei servizi e dei lavori assegnati in appalto di oltre il 40%.
Questo potrà provocare un calo consistente di posti di lavoro, che difficilmente anche la cooperazione – che fino ad oggi ha tenuto dal punto di vista occupazionale nel suo insieme – potrà tamponare.
Il rischio reale è inoltre quello di assistere ad un aumento delle gare al massimo ribasso, piuttosto che vedere privilegiata la formula dell’offerta economicamente più vantaggiosa: verrà così dato spazio a quei soggetti che del prezzo più basso e dell’irregolarità nei rapporti di lavoro hanno fatto il loro “core business”.
Legacoop valuta quindi molto positivamente la presentazione di una legge regionale che porterà al superamento del massimo ribasso d’asta, così come è stata annunciata ieri dall’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli. Indubbiamente potrà essere una rivoluzione, già da anni auspicata anche da Legacoop: ma contemporaneamente non si può non segnalare che la pratica delle gare al massimo ribasso continua, sia da parte di amministrazioni pubbliche che di aziende a partecipazione pubblica.
“Non vorremo – aggiunge il direttore di Legacoop Reggio Emilia Francesco Malpeli – che dopo aver costituito osservatori di contrasto all’illegalità, di controllo delle procedure per gli appalti pubblici, e dopo aver portato le aziende più virtuose ad avere un sistema di controllo e tracciabilità del proprio operato (anche con grandi sforzi economici e organizzativi con effetti quindi sulla competitività) le Amministrazioni pubbliche o le aziende partecipate continuassero a prendere la scorciatoia del massimo ribasso. Vorrebbe dire vanificare quegli sforzi che insieme, Amministrazioni pubbliche e associazioni imprenditoriali sono stati fatti per creare una cultura della regolarità e della legalità con le aziende. Come Legacoop, nell’auspicare che la rivoluzione negli appalti annunciata dalla Regione Emilia-Romagna sia finalmente praticata da tutti, ribadiamo che continueremo ad impegnarci verso la responsabilità sociale delle imprese, e collaboreremo fattivamente per la salvaguardia della legalità e del lavoro, e per il mantenimento dei servizi dei servizi ai cittadini. La nostra parte, come cooperazione, crediamo di averla fatta. Anche nei momenti di crisi più profonda come quelli che stiamo vivendo – conclude Malpeli – abbiamo dimostrato, dati alla mano, che la struttura imprenditoriale cooperativa non solo ha tenuto dal punto di vista produttivo, ma ha anche, se pur di poco, incrementato il saldo positivo dell’occupazione. Non è un caso che la cooperazione sia uno dei pochi soggetti che non ha fatto uso in modo significativo di ammortizzatori sociali o in deroga. Non è un caso che la cooperazione abbia utilizzato poco la leva di garanzia dei consorzi fidi. Anche nei primi mesi del 2010, i dati che abbiamo già analizzato, pur trattandosi di stime, dimostrano una lieve ripresa. Nello stesso tempo aumenta l’impegno delle cooperative nell’ambito della sicurezza, della regolarità in materia di contratti di lavoro, dello sviluppo delle professionalità, della formazione Tutto questo per garantire, nel caso degli appalti pubblici, la professionalità, elevati standard di gestione e l’applicazione dei contratti di lavoro. Questo è il nostro primo contributo per sbarrare la strada a quei soggetti imprenditoriali che si candidano per gli appalti pubblici senza averne i requisiti”.