Con la crisi economica si sono acuite alcune problematiche: in ambito contrattuale e nelle relazioni commerciali tra produttori, clienti e fornitori, sono più frequenti le anomalie, gli inadempimenti e sono aumentate le frodi. Numerose sono le cause pendenti ed i contenziosi irrisolti. Inoltre, la Direzione investigativa antimafia (Dia) ha denunciato il rischio di penetrazioni e infiltrazioni mafiose nel tessuto economico regionale.
Oggi le cosiddette “società fantasma” nascono come funghi, create dal nulla con l’obiettivo del fallimento, società con bilanci dubbi, soldi che vengo fatti sparire convogliandoli su conti esteri. Spesso gli introiti non vengono neppure inseriti nei rendiconti. Gruppi nati per truffare le imprese sane. Un sistema che produce solo squilibri e instabilità. Le imprese truffate si rivolgono poi allo Stato che, come previsto dalla legge, le rimborsa, attraverso detrazioni di imposta: il 40% dell’ammanco. Un danno per lo Stato, per gli enti locali e per i contribuenti onesti, in alcuni casi obbligati a chiudere l’attività.
Risulta quindi più che mai necessario ricercare strumenti per tutelare la parte sana e competitiva della nostra economia regionale.
Il rilancio dell’economia regionale, soprattutto in questa fase di crisi economica, non può essere svincolato da forme di tutela nei confronti delle piccole imprese distrettuali e delle piccole attività locali.
Un impegno forte deve necessariamente arrivare dalle istituzioni regionali.
Il settore imprenditoriale emiliano-romagnolo, frutto della professionalità dei tanti attori economici, non può essere più lasciato solo.
Ho presentato come primo firmatario assieme ai colleghi del Pdl un progetto di legge alla Presidenza dell’Assemblea legislativa, attraverso il quale proponiamo l’attivazione di una banca dati telematica per la tutela e la sicurezza delle aziende: database gestito e redatto dalla Regione Emilia-Romagna.
Le imprese avranno la facoltà di intervenire e denunciare le situazioni di insolvenza o di truffa, comunicando i dati, nome, cognome e ragione sociale dell’azienda inadempiente. Un servizio utile a risanare il sistema economico regionale, una classifica dell’affidabilità delle aziende. In questo modo si ridurrebbero i contenziosi e le anomalie.
Questo tipo di sistema è già attivo, ma, per ora, solo a disposizione delle banche (la Centrale dei Rischi CR). Perché non mettere quindi al servizio delle imprese questi dati. E’ possibile offrire a costo zero un nuovo strumento utile alla tutela, alla protezione e alla sicurezza delle nostre imprese.
Un’iniziativa necessaria in questa particolare fase di congiuntura economica. Con l’approvazione di questo progetto di legge, rendiamo il nostro sistema produttivo più sicuro.
(Fabio Filippi)