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Pista Marzaglia: il Consiglio di Stato dà ragione al Comune

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Il Consiglio di Stato per la seconda volta si è pronunciato sulla regolarità e legittimità degli atti del Comune di Modena relativi all’approvazione del progetto Centro Guida Sicura in fase di costruzione a Marzaglia da parte della società Vintage spa. “Siamo soddisfatti dell’esito di questo procedimento -dichiara il Sindaco Giorgio Pighi- ma preoccupati dei ritardi imposti dalla tattica sterile dei continui ricorsi”.

Come è noto il progetto è stato aspramente contestato da Italia Nostra che nel 2008 ha promosso una serie di ricorsi innanzi al Tar di Bologna adombrando presunti grandi danni ambientali, gravi irregolarità e motivi – a suo dire -comunque sufficienti per fermare i lavori.

Sulla infondatezza delle accuse di Italia Nostra in un primo momento si era espresso lo stesso Tar di Bologna che nell’agosto del 2008 indicò a Comune e Vintage di procedere, non ravvisando le irregolarità denunciate. Di diverso avviso Italia Nostra che appellò la decisione innanzi al Consiglio di Stato il quale, per altro, tornò a confermare la decisione iniziale di regolarità espressa dal Tribunale amministrativo.

Nel frattempo ogni questione è stata attentamente vagliata ed esaminata fino alla pronuncia definitiva del Tar Bologna che, con sentenza n. 702 dello scorso anno, ha dato torto ad Italia Nostra respingendo tutte le sue censure.

Ma Italia Nostra ha appellato anche la sentenza del 2009, chiedendo un nuovo giudizio al Consiglio di Stato e domandando allo stesso di fermare provvisoriamente i lavori. Ma anche questa volta (ordinanza n. 3376 del 20.7.10 depositata ieri 21 luglio) il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Modena e con un’ordinanza ha rigettando le accuse di irregolarità, dando via libera ai lavori.

Occorre aggiungere che, sempre per lo stesso progetto di Marzaglia, il Comune era stato segnalato anche alla Commissione Europea per violazione del diritto comunitario perchè si sosteneva – ingiustamente- che l’intervento, finanziato dai privati, quindi senza nessun onere per il Comune, avrebbe dovuto essere affidato tramite una gara. Anche questa accusa, però, è stata ritenuta totalmente infondata e la Commissione Europea nel giugno scorso ha comunicato al Governo Italiano di aver archiviato il caso.

“La considerazione finale -dichiara il Sindaco Pighi- è che a Modena vi è spesso un atteggiamento preconcetto e contrario a qualsiasi iniziativa. Con la conseguenza che, pur ottenendo puntualmente la piena conferma della regolarità del proprio operato, l’attività comunale è però soggetta a ritardi ed a sprechi di risorse che potrebbero essere meglio impiegate nell’interesse della città e dei modenesi”.