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Legambiente Circolo “Chico Mendes” circa il Piano Strutturale Comunale di Formigine


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Legambiente – Circolo “Chico Mendes” scrive al Sindaco e ai Componenti la Commissione Pianificazione Territoriale: “il ‘consumo zero’ di territorio è una scelta obbligata’.

Al Sindaco del Comune di Formigine

e p.c. Ai Componenti Commissione Pianificazione Territoriale

OGGETTO: PIANO STRUTTURALE COMUNALE DI FORMIGINE.

IL “CONSUMO ZERO” DI TERRITORIO E’ UNA SCELTA OBBLIGATA.

 

Come è noto, la fase di elaborazione del nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC) sta giungendo al termine e l’Amministrazione comunale si è posta l’obiettivo di adottarlo entro fine anno.

Auspichiamo innanzitutto l’avvio di una ampia e approfondita fase di partecipazione dei Consigli di Frazione, dei cittadini e delle associazioni, preventivamente alla adozione del Piano. In attesa che la documentazione del Piano venga illustrata, riteniamo importante esprimere già da ora alcune considerazioni generali su questo fondamentale strumento urbanistico.

Fabbisogno residenziale

Ci preme ricordare che l’Accordo di Pianificazione tra Provincia e Comune per la elaborazione del PSC approvato nel 2009 ha fissato un limite di popolazione residente pari a 36.000 abitanti al 2025.

Se si considera che ad oggi i residenti nel comune sono oltre 33.500 (dato al 31/12/09, con tendenza all’aumento), ne risulta che la crescita massima della popolazione nei prossimi 15 anni dovrà essere contenuta entro 2.500 abitanti.

Pertanto, ci chiediamo: quanti alloggi sono necessari per soddisfare tale fabbisogno? Ipotizzando una media -che riteniamo prudenziale- di 2,1 abitanti/alloggio, risulterebbero necessari 1.200 nuovi alloggi.

Ebbene, è doveroso ricordare che:

– Dai residui del PRG vigente e dal riuso e saturazione del patrimonio edilizio esistente sono previsti ben 1.470 nuovi alloggi, che saranno comunque realizzati perché già pianificati da tempo;

– Dalle sostituzioni edilizie in ambito urbano sono previsti almeno 210 nuovi alloggi;

– Sul territorio comunale vi sono certamente diverse centinaia di alloggi invenduti o sfitti e si ipotizza che il loro numero possa essere addirittura di 900-1.000 unità. Ribadiamo con forza la proposta di effettuare un censimento degli alloggi sfitti, in quanto questo dato è di rilevanza strategica per potere effettuare il dimensionamento del PSC.

Anche considerando una quota di alloggi sfitti fisiologica e la possibile riduzione del numero di abitanti per alloggio, è evidente che il numero di alloggi è certamente superiore a quelli effettivamente necessari.

In questo quadro, ogni eventuale ipotesi di dimensionare il PSC con un numero di alloggi superiore e/o di individuare nuovi ambiti di espansione residenziale, sarebbe:

– Irresponsabile, in quanto porterebbe la crescita della popolazione fuori controllo, creando gravi squilibri nei servizi (necessità di nuovi servizi scolastici, sociali, ecc..) e insostenibili ripercussioni sui già fragili equilibri del bilancio comunale;

– Incoerente, in quanto in contrasto con il limite di 36.000 abitanti che si dichiara di voler perseguire;

– Ambientalmente inaccettabile, in quanto vi sarebbe un ulteriore ed inutile consumo e cementificazione del territorio agricolo, che invece va tutelato in quanto risorsa limitata e non rinnovabile.

Fabbisogno non residenziale

Anche per quanto riguarda il non residenziale appare urgente un censimento delle superfici esistenti inutilizzate e il monitoraggio dello stato di attuazione delle espansioni produttive già pianificate dal PRG vigente. Il completamento e l’utilizzo effettivo di queste superfici appare ovviamente prioritario.

Riteniamo indispensabile che il PSC preveda la definizione di un accordo con Provincia e comuni limitrofi, finalizzato a localizzare nelle aree industriali dismesse presenti nel comprensorio le eventuali nuove espansioni produttive, concordando possibilmente la cessione al Comune di Formigine di parte delle entrate (ICI, oneri di urbanizzazione) derivanti da questi interventi.

Come è noto, nel comprensorio esiste una mole enorme di aree produttive inutilizzate da recuperare: sarebbe incomprensibile ed assurdo cementificare ulteriormente il territorio mentre ad una distanza ridicola vi sono grandi superfici industriali che versano in stato di abbandono.

Un PSC a “consumo zero” di territorio: una scelta possibile e necessaria

Impostare e dimensionare il nuovo PSC prevedendo il “consumo zero” di territorio, sull’esempio di quanto fatto da altri comuni virtuosi, non è solamente possibile e sostenibile dal punto di vista ambientale, territoriale, economico e sociale.

Nel caso di Formigine appare una scelta necessaria e obbligata.

Rimanendo in attesa di una Vs. risposta in merito, ringraziamo per l’attenzione e inviamo cordiali saluti.

 

LEGAMBIENTE – Circolo “Chico Mendes”