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Modena, Luca Ghelfi: l’aria che respiriamo è la peggiore, e noi sappiamo solo fare domeniche ecologiche

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Torniamo su un argomento dolente, ovvero le domeniche o i sabati senza automobili. La nostra aria è irrespirabile, siamo al vertice delle classifiche per quantità di sforamenti di polveri sottili, e l’unica cosa che si riesce a fare sono le domeniche ecologiche. Nessuna politica di ampio spettro, a lungo termine, che possa modificare nella sostanza le abitudini dei modenesi.

Si vuole ridurre il traffico privato? Si faccia in accordo con Provincia e ATCM un piano pluriennale di previsione sul trasporto pubblico, con lo scopo di avvicinare i modenesi ai mezzi pubblici. Oggi ci sono paesi della provincia che hanno pochissime corse giornaliere per il capoluogo, dai quali nessuno pensa neanche lontanamente di guardare gli orari dei mezzi per andare a Modena.

Si sono creati chilometri di piste ciclabili. Ben vengano: servono, se fatte magari un po’ più razionalmente, ma di corsie preferenziali per i mezzi pubblici, anche fuori dalla città, neanche l’ombra. Neanche uno studio di fattibilità, nulla!

E poi le emissioni dell’inceneritore: incentiviamo la raccolta porta a porta che non si sa bene che fine abbia fatto, al fine di incenerire sempre meno. Certamente poi evitando di incenerire rifiuti altrui per andare a integrare.

Facciamo campagne di sensibilizzazione in inverno sulle temperature delle abitazioni: evitare temperature superiori ai 20 gradi riduce di molto le emissioni. E poi controlliamo, incentiviamo il basso consumo. Nessuno dice di soffrire il freddo, ma neanche di vivere in un paese tropicale, quando fuori ci sono 2 gradi. Invitare al rispetto delle fasce orarie. Sappiano tutti infatti che le emissioni delle fabbriche e dei riscaldamenti casalinghi sono la principale causa di inquinamento, e non le quattro automobili lasciate a casa una volta a settimana.

Invece si fanno convegni inutili sulla green economy, si fanno sparire progetti utili come la metropolitana, a fronte di altri come le piazze cittadine che nessuno ama, si spreca denaro per il car sharing, o per parcheggi scambiatori a due passi dal centro perennemente vuoti. Con la conclusione che l’unica cosa sensata rimasta da fare è stata la costruzione di un parcheggio come il novi park, ormai vitale al rilancio del centro storico, ma in palese contraddizione con domeniche ecologiche e aria irrespirabile. Che dire: quanto a sostenibilità del traffico e dell’ambiente c’è stata davvero poca lungimiranza.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)