Una premessa prima di tutto: la questione non è essere favorevoli o no agli eventi culturali, ma valutare caso per caso cosa accade in quel luogo, in quel momento e con quali risultati. Questo per spiegare come a Mirandola possa avere un senso entrare in un evento con un legame con territorio, e soprattutto con un forte richiamo a livello nazionale. Penso che il Festival della Filosofia possa essere criticato, possa essere fatto meglio o peggio, si possa anche fare risparmiando qualcosa sul budget, visti i tempi, ma è innegabile che gli alberghi erano pieni, come i bar e i ristoranti. Non si tratta di solo turismo locale, o di un turismo mordi e fuggi.
Al contrario cosa accade nell’Unione Terre dei Castelli? Intanto un Festival di minor respiro a livello di presenze, quindi con molto meno impatto turistico sul territorio. A solo una settimana da quello della Filosofia, pur rivolgendosi ad una platea simile, in sovrapposizione con una sagra storica del territorio in questione, a Castelvetro, che ha da sempre molto richiamo sul territorio proprio per quella valorizzazione enogastronomica di cui parla il collega Gozzoli.
Dunque mi chiedo: pianificare così, in questi tempi e questi modi un Festival che ritorno reale ha per il territorio? Ebbene, in tempi di minori ristrettezze si può far tutto, ma se si tratta di scegliere – tenuto conto che i servizi di questa natura dipendono dagli enti locali – cosa è meglio tagliare o ridurre? A Modena si è rinunciato alla serate Estensi per fare un bando a favore dello sport, e dissi bravo all’Assessore Marino, perché è questione di priorità. La mia non è una posizione la mia sfavorevole a prescindere, ma sempre collocata qui e adesso. E non si può dire: mancano i soldi per i servizi scolastici accessori per i tagli agli enti locali, e poi usare denaro per fare altro. Se si ritiene giusto fare questa scelta di priorità, è giusto che chi amministra la faccia, ma a quel punto spieghi perché ai cittadini.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)