Incentivare e promuovere il Tavolo istituzionale per il contrasto alla violenza alle donne. E’ quanto chiede, in un ordine del giorno, il gruppo consiliare del Pd in Provincia all’indomani del feroce omicidio di Novi. Condanna è stata espressa dal capogruppo Luca Gozzoli che ha anche ribadito la necessità di rilanciare il dialogo tra culture per supportare il processo di integrazione dei cittadini stranieri. Ecco, in proposito, una dichiarazione congiunta delle consigliere Monica Brunetti e Cécile Kyenge.
«Il tragico episodio di Novi ha radici, prima che religiose, culturali. Il ruolo della donna in molte società è spesso subordinato e costretto a muoversi dentro un sistema prettamente patriarcale. Per questo le donne straniere sono quelle che da sempre incontrano maggiori difficoltà sulla strada dell’integrazione. Occorre pertanto promuovere il dialogo per supportare il processo di integrazione dei cittadini stranieri. Occorre sviluppare forme di conoscenza dei diritti umani inviolabili e delle libertà fondamentali per avviare percorsi di sensibilizzazione e responsabilizzazione delle donne e degli uomini, anche attraverso la costituzione di un Tavolo istituzionale tra rappresentanti delle comunità straniere e istituzioni del territorio. Senza dimenticare che episodi di violenza familiare sono ancora all’ordine del giorno nel nostro Paese e non hanno né colore, né religione, né etnia. La violenza domestica è in Europa e nel mondo la prima causa di morte per le donne dai 16 ai 44 anni. Già una ricerca Eures e Ansa del 2005 ha rilevato che all’interno delle mura domestiche si verifica un omicidio ogni 2 giorni e che in 7 casi su 10 la vittima è una donna. La Provincia di Modena è stata la prima in Italia a stipulare un Protocollo d’intesa con la Prefettura per il contrasto alla violenza alle donne e ha istituito un Tavolo Istituzionale cui hanno aderito forze dell’ordine, associazioni femminili, prefetto, magistratura servizi sociali e Ausl, servizio che va promosso ed incentivato per riuscire ad attuare piena prevenzione, soprattutto nei confronti delle donne straniere».
Il segretario provinciale del Pd di Modena Davide Baruffi commenta la tragica aggressione di due donne pakistane ieri pomeriggio a Novi.
«Provo sgomento e grande dolore per quanto accaduto ieri pomeriggio a Novi. Ma anche indignazione per la violenza feroce che ancora una volta si è abbattuta su due donne colpevoli solo di difendere la loro libertà di pensare ed agire. Esprimo, a nome mio e di tutto il partito, profondo cordoglio per la morte della signora Begm Shnez e solidarietà alla giovane figlia rimasta ferita nell’aggressione. La tragica vicenda di Novi conferma ancora una volta quanto sia indispensabile accelerare i processi di integrazione delle comunità straniere. E quanto invece sia sbagliato – come teorizzano gli xenofobi locali – tenerle ai margini della vita sociale e culturale del nostro Paese. E’ nella separatezza e nella chiusura di queste comunità che la cultura arcaica e patriarcale ha la possibilità di dettare le sue leggi e negare la libertà delle donne fino al punto di sopprimerle fisicamente. Un retaggio che diventa tanto più aggressivo quanto più viene messo in discussione dalle nuove generazioni, i figli degli immigrati – molti dei quali nati in Italia – che si misurano con i modelli di vita dei loro coetanei italiani e per questo entrano in conflitto con la mentalità dei padri. Non basta rafforzare i controlli, pure necessari, o agire solo sul fronte della sicurezza. La vera prevenzione è far sentire gli immigrati e le immigrate parte della comunità nazionale, far conoscere loro i diritti ed i doveri del vivere in Italia e la necessità di condividerli. L’alternativa è la separatezza tra culture ostili: a farne le spese sarebbero ancora una volta le donne».