“Dispiace prendere atto che i vertici del PD nello stigmatizzare l’episodio di Novi non abbiano colto, per l’ennesima volta, l’essenza del dramma delle mille Sakineh e delle mille Hina Saleem, dando una lettura ideologica del fatto. In particolare il segretario provinciale del PD Davide Baruffi parla di un fatto di cronaca, come se non fosse invece, oltre che un dramma umano, anche un problema “culturale”, comune a troppi fanatici che antepongono costumi tribali e falsi precetti religiosi, al principio di libertà e del rispetto del prossimo, sanciti prima dal diritto naturale, poi da tutte le legislazioni più avanzate.
Parla per di più, in sostanza, di responsabilità morale che ricadrebbe anche su coloro che frenano sul processo di integrazione, quasi che la colpa fosse da dividere a metà tra l’assassino e i visionari “islamofobici” del centrodestra che vedono e denunciano i problemi reali di un’accoglienza in certi casi assurda, irrealizzabile e pericolosa.
Il sindaco PD di Novi Laura Turci, invece, ha dato una versione diversa del dramma, francamente inaccettabile, letto con le categorie del femminismo più ortodosso: l’eterna lotta tra l’uomo cattivo e oppressore e la donna vittima di tali soprusi; tutto ciò senza accennare al fatto che per certe cosiddette “culture” straniere, l’oppressione, la lapidazione , le mutilazioni, le scudisciate, financo l’infibulazione, fanno parte della normalità. Di questa “normalità” noi diciamo chiaramente che possiamo farne a meno. Così come possiamo fare a meno di un irrealizzabile multiculturalismo. Prima che anche per noi sia troppo tardi”.