Il Consigliere regionale del Popolo della Libertà Andrea Leoni, già autore di numerose interrogazioni sul problema delle moschee abusive e sui casi di discriminazione e segregazione di donne in provincia di Modena, ha depositato questa mattina una nuova interrogazione sul caso della donna pakistana uccisa a Novi di Modena e, nel merito, ha dichiarato:“Una moschea abusiva su cui il Sindaco, pur sapendo, ha palesemente chiuso un occhio, un referente religioso islamico trasformatosi in folle omicida, una realtà incontrollata fatta di matrimoni combinati, di rifiuto della lingua italiana e dei valori alla base della nostra Costituzione. Dalle indagini e dalla cronaca post tragedia di Novi di Modena emerge una realtà sociale e culturale inquietante, oggi ammessa e certificata di fatto delle mediatrici culturali e dalla Presidente della comunità pakistana che evita di condannare l’accaduto relegandone le ragioni ad un atteggiamento maschilista. Stanno emergendo tutti quegli elementi che da tempo ho ripetutamente denunciato in Regione ma che puntualmente la sinistra ha sottovalutato e spesso bollato come frutto di pregiudizio e di discriminazione.
Se i drammatici aspetti che oggi sono venuti alla luce, e che costituiscono l’humus in cui la tragedia è maturata, fossero stati, approfonditi e fatti oggetto di controlli, credo che questa tragedia si sarebbe potuta evitare. La verità è che in nome del multiculturalismo queste realtà di disagio, di mancata integrazione di discriminazione e segregazione, sono state sottovalutate. Dopo le minacce di morte, nel 2007, alla donna pakistana di Carpi che insegnava l’Italiano alle sua connazionali, ben poco o nulla è stato fatto per arginare un problema reale e soprattutto per prevenirne conseguenze estreme. Ora non c’è più tempo per i distinguo e le attenuanti culturali o religiose.
La barbara uccisione della donna pakistana di Novi di Modena e il ferimento della figlia conferma la drammatica diffusione, anche tra gli islamici apparentemente integrati nella nostra realtà, dell’ideologia integralista e del fanatismo religioso, di un modello culturale e sociale di matrice islamica totalmente incompatibile con la nostra società e che spesso vede nelle finte moschee un luogo di propaganda.
Quello che è emerso a Novi di Modena conferma ciò che da anni diciamo e che la sinistra colpevolmente nega, ovvero la pericolosità di questi luoghi di culto mascherati e legittimati dalla legge regionale sull’associazionismo.
Questi luoghi vanno passati al setaccio e chiusi. Errani e compagni riconoscano che il multiculturalismo di sinistra è fallito e che in nome di una malintesa integrazione e di un presunto rispetto per culture ‘altre’, non hanno mai guardato in faccia alla realtà dei fatti, prevenendo e contrastando questi gravissimi episodi. Sono fermamente convinto che con la politica fin qui adottata dalle Amministrazioni di sinistra, fatti del genere potranno replicarsi. Continuerò a battermi affinché tutto questo non accada più”.