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Misure antimafia: approvata mozione in Consiglio a Reggio

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Mantenere l’attenzione alta contro le mafie, creare un ambiente ostile: questo il significato politico delle proposte votate ed approvate in Consiglio Comunale, dove era in discussione la mozione della Lista Civica Reggio 5 Stelle Beppegrillo.it, presentata in marzo.

Sostegno alle iniziative della Camera di Commercio, adesione al fondo anti estorsione voluto da Bini, pubblicità sul giornalino “Reggio Comune” delle misure adottate e di alcuni semplici accorgimenti per rivolgersi alle autorità competenti in caso di problemi con le mafie. A ciò si è aggiunto un Ordine del Giorno del Partito Democratico che chiede un punto di ascolto, in collaborazione con la Camera di Commercio, per chi cade nelle mani della Piovra.

Di seguito testo definitivo della nostra mozione.

(Matteo Olivieri, Consigliere Comunale, Lista Civica Reggio 5 Stelle Beppegrillo.it)

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Premesso che:

in occasione della manifestazione Antimafia del 1° Marzo, sostenuta anche da questa Amministrazione, è stato siglato un protocollo tra le Camere di Commercio di Reggio Emilia, Caltanissetta, Crotone e Modena per la lotta contro ogni forma di criminalità;

il protocollo prevede di costituire uno specifico fondo di primo intervento nei confronti delle imprese colpite dal fenomeno estorsivo, a patto che queste denuncino gli autori;

nell’ottobre 2008 l’attuale Presidente CCIAA Enrico Bini lanciò circostanziate accuse di infiltrazioni criminali, ‘ndranghetiste in particolare, nel settore dell’autotrasporto, rendendo pubbliche le avvenute denunce inoltrate negli anni alla Procura, il cui contenuto, trattandosi di delicate questioni legate alla sicurezza e alla criminalità, erano di evidente competenza degli organi giudiziari;

quelle accuse hanno avuto una clamorosa conferma il 25 gennaio 2010 nell’arresto di un esponente della ‘ndrangheta, impiegato nel settore dell’autotrasporto e dedito al traffico di metalli frutto di estorsioni agli imprenditori;

nel novembre 2009 l’operazione denominata “Pandora” ha ulteriormente confermato, con l’arresto di 37 persone e lo smantellamento di alcune strutture di vertice, il radicamento delle mafie nel nostro territorio, in un’indagine che ha coinvolto la nostra Procura;

il 4 maggio 2010 Cinque persone, tutte originarie di Cutro, in Calabria, sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Reggio Emilia con l’accusa di aver applicato, dietro minaccia, tassi usurai del 10-15% mensile a un imprenditore edile reggiano, originario di Scandiano;

il 7 maggio 2010 una bomba ha fatto saltare in aria un’auto nel quartiere Quinzio, e forti sono i sospetti di un legame con i recenti arresti e con il giro d’usura nel nostro territorio;

Ritenuto che:

il problema dell’usura e dell’estorsione è una grave minaccia all’economia locale, e l’azione di questa Amministrazione debba sostenere ogni iniziativa mirata a combattere tali fenomeni;

Considerato che:

il sostegno al Presidente Bini e al protocollo contro la criminalità possa tradursi, attraverso apposita ricognizione economica, in una contribuzione al fondo contro le estorsioni;

Il Consiglio Comunale di Reggio nell’Emilia

esprime

piena solidarietà al Presidente della CCIAA Enrico Bini per la risoluta azione di contrasto alla criminalità esplicitata dalle numerose denunce pubbliche e dall’impegno espresso con il protocollo contro la criminalità;

impegna il Signor Sindaco e la Giunta a:

verificare la possibilità per l’Amministrazione di contribuire al fondo anti estorsione istituito nell’ambito del protocollo tra le Camere di Commercio di Reggio Emilia, Caltanissetta, Crotone e Modena per la lotta contro ogni forma di criminalità;

in caso sussistano gli estremi di contribuzione a tale fondo, prevedere ad un impegno pluriennale, compatibilmente alle esigenze di bilancio, per la compartecipazione economica.

dare ampia diffusione dello strumento sottoscritto tramite il giornalino «Reggio Comune», assieme ad altri semplici consigli per prevenire e combattere le mafie, quali:

1 – avvertire le autorità di eventuali fatturazioni o scontrini gonfiati, veicolo di riciclo del denaro sporco;

2 – avvertire le autorità su fenomeni palesi di caporalato e sfruttamento di lavoro nero;

3 – altri consigli pratici che possano coinvolgere la popolazione in una lotta comune contro le mafie.