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Movimento5stelle Modena circa l’accordo sul tetto dei rifiuti da bruciare

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“Un altro grave passo verso la devastazione della salute della comunità modenese è stato compiuto. Impudentemente e senza la minima vergogna” – denuncia il  Movimento 5 stelle Modena e provincia.

“La Provincia, rilasciando una nuova autorizzazione integrata ambientale che aumenta da 30 a 45 mila le tonnellate di rifiuti definiti speciali (ovvero di provenienza industriale) destinabili all’impianto di incenerimento, dà il via al rischio di un considerevole aumento della già alta diffusione di sostanze cancerogene e di diossine nell’aria e sulle aree agricole per una superficie di diversi chilometri quadrati; sostanze che vanno a posarsi sulle coltivazioni e contaminano i molti allevamenti sparsi sul territorio. Essendo liposolubili e persistenti (tempi di dimezzamento 7/10 anni nel tessuto adiposo, da 25 a 100 anni sotto il suolo), vengono assunte per il 95% tramite la catena alimentare in quanto si accumulano in cibi quali carne, pesce, latte, latticini – conitnua il Movimento 5 stelle Modena e provincia – .

Ridotte allo status di nanoparticelle, molto più piccole delle grossolane polveri dette pm10 usate propagandisticamente da chi professa l’inceneritore un impianto “a norma”, le diossine ed emissioni similari entrano nel sangue, nel latte materno con conseguenze gravissime e potenzialmente devastanti per i neonati e nella circolazione delle donne incinte mettendo a rischio la salute dei feti; ma potremmo continuare all’infinito…

Gli effetti causati dalla diffusione di queste sostanze (Arsenico, Berillio, Cadmio, Cromo, Nichel, Benzene, Piombo, Diossine, cancerogeni certi secondo la IARC) sono documentati e ben noti: infatti, gli impianti di incenerimento rientrano fra le industrie insalubri di classe “I” in base all’articolo 216 del testo unico delle leggi sanitarie (G.U. n.220 del 20/09/1994, s.o.n. 129) e qualunque sia la tipologia adottata (a griglia, come quello di Modena, a letto fluido, a tamburo rotante) e qualunque sia il materiale destinato alla combustione (rifiuti urbani, ospedalieri, industriali, ecc.) danno origine a ad alte quantità di sostanze inquinanti, di cui solo il 10%-20% è conosciuto – prosegue il  Movimento 5 stelle -.

Che i sostenitori di questo vero e proprio mostro non ci ingannino con le solite scuse, allo stadio attuale non vi è possibilità di fermare la formazione e la diffusione di tali sostanze, nessuna. La formazione dipende, oltre che dal materiale combusto, dalla mescolanza assolutamente casuale delle sostanze nei forni, dalle temperature di combustione e soprattutto dalle variazioni delle temperature stesse che si realizzano nei diversi comparti degli impianti; ed anche se questi fattori venissero fortemente limitati, il solo processo di combustione genererebbe comunque le sostanze inquinanti sopracitate.

Comune e provincia decidono di aumentare la presenza in natura di questi fortissimi cancerogeni, ed in nome di che cosa? Di una politica di risoluzione delle gestione dei rifiuti? Di una falsa teoria della valorizzazione energetica attraverso la combustione? Come si fa a non rimanere letteralmente basiti di fronte ad un sindaco e ad un assessore all’ambiente che predicano nello stesso tempo un aumento parallelo dei regimi di incenerimento e della raccolta differenziata, quando per logica conseguenza queste due pratiche vanno in direzioni diametralmente opposte?

Forse le ragioni sono diverse, le abbiamo lette, e sono i guadagni che percepiscono HERA S.P.A ed il Comune dall’utilizzo a pieno regime dell’inceneritore. Affari sulla pelle dei cittadini, una storia che continua insomma – aggiunge il  Movimento 5 stelle modena e provincia – .

Aumentare le pratiche di riciclo del rifiuto (basandosi sul sistema Vedelago), rendendolo risorsa economica ed occupazionale. Diminuire alla fonte la quantità di imballaggi, incentivando economicamente i produttori locali che adottano tecnologie di vendita di prodotto “sfuse”, multando all’occorrenza coloro i quali producono eccessivi imballaggi oltre una determinata soglia limite. Potenziare il sistema di premi per chi contribuisce alla creazione di compost domestico incentivando quindi la popolazione a seguire quella strada.

Queste sono le direzioni da percorrere ed integrare virtuosamente per risolvere i problemi di ordine ambientale, sanitario e di gestione del rifiuto, come già succede nei paesi più avanzati, non bruciare di più.

(Movimento 5 stelle modena e provincia)