Il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Boschini, interviene nella polemica sulla vicenda dell’ex-Amcm. «La politica è, innanzitutto, confronto di idee; poi capacità di tradurre quelle idee in atti concreti, in progetti finalizzati al bene della polis. Da cui, appunto, il termine politica. Un richiamo, questo, alle origini e ai fondamenti del governo della città e del Paese che parrebbe ozioso e pedante se non fosse che ormai quotidianamente assistiamo a uno stravolgimento di quelle che dovrebbero essere – indipendentemente dalle opinioni – regole condivise di comportamento.
Sulla vicenda ex-Amcm, ad esempio. Tutti si sono espressi, la discussione va avanti da anni e finalmente – credo, con soddisfazione di larga parte dei cittadini modenesi – si è vicini alla fase attuativa. La Sovrintendenza regionale ha fissato autonomamente quali edifici sono vincolati e quali no. La Direzione Generale del Ministero ha respinto un reclamo in proposito. Italia Nostra ha eccepito su questo aspetto – di metodo e non di merito – e ha fatto ricorso al Tar; il Tar le ha dato ragione, sulla forma di tale respingimento, non certo sul merito dei vincoli di tutela. E’ di questo che si parla, non di altro.
Eppure anche questa è stata l’occasione per accusare l’amministrazione comunale – nella fattispecie l’assessore Sitta – di scarsa trasparenza e addirittura di comportamenti fraudolenti, insinuando che il Comune abbia agito conoscendo in anticipo la sentenza del Tar. Una cosa falsa, indimostrata. Insomma, ancora una volta, fango al posto delle idee; insinuazioni al posto di argomenti e proposte. L’ennesima strategia del sospetto per gettare discredito sull’amministrazione comunale, facendo finta di parlare in nome dei cittadini. La verità è che quando un consigliere (o una consigliera) non rappresenta più realmente una posizione politica, allora rischia di diventare una scheggia che colpisce in base alle proprie contrapposizioni personali, senza più riferimento a programmi né alla realta’ dei fatti. Credo che anche a Modena sia venuto il momento di dire: basta fango, basta attacchi personali, torniamo al confronto politico serio sul merito delle cose da fare. E’ quello che ci chiedono i modenesi».