Sarebbe facile in questo momento polemizzare sulla gestione passata del bilancio del comune di Modena, e sarebbe semplice dire che evidentemente si è speso troppo in questi anni. Ma sarebbe poco utile. Oggi ci troviamo di fronte ad una sfida: quella della ristrutturazione della spesa pubblica del capoluogo. I semplici tagli su tutti i fronti per preservare il welfare non funzionano. Probabilmente il sistema stesso di welfare merita un’analisi e un approfondimento.
Quanto e come viene usato il volontariato? Come vengono gestiti i bandi per i grossi appalti? Abbiamo visto come i ribassi spesso sono nell’ordine di pochi centesimi, possibile che, pur sfuggendo al meccanismo perverso del massimo ribasso, non si riesca comunque ad avere una vera concorrenza sui prezzi?
Sarà un caso ma quando il colore dell’amministrazione cambia, come a Sassuolo, all’improvviso un bando importante come quello del centro pasti e della sua gestione, non viene assegnato alla solita cordata con a capo una cooperativa. Aria nuova vuol dire anche questo, nuovi operatori, più efficienti, meno costosi. Più interventi di associazioni di volontariato, e qualche coop da scontentare, a fronte di un conto economico che non consente più regali a nessuno.
Vediamo se quello che la storia non è riuscita a fare finora, ovvero scardinare il meccanismo perverso politico-economico che governa Modena da decenni, riuscirà a farlo la crisi, con l’invito a razionalizzare, ristrutturare, ripensare i modello di gestione attuale.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)