“Una volta, soprattutto ai tempi della scuola, si andava in gita riponendo nel cestino il pranzo al sacco. Oggi, alcuni esponenti politici, con lo stesso spirito, fanno “scampagnate” al Carcere di Sant’Anna portandosi nello zainetto, panini farciti di demagogia e tramezzini alla maionese, propaganda e populismo”. Lo ha affermato il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi intervenuto per replicare alle dichiarazioni rilasciate quest’oggi dalla Consigliera regionale del PD Palma Costi sulle note condizioni di sovraffollamento della casa circondariale di Modena. “Singolare protesta ad orologeria quella della sinistra pronta, con cadenza quadrimestrale, a tirar la testa fuori dalla sabbia al rientro da ideali e prolungati soggiorni lunari, per inveire contro il Governo in tema di carceri, “dimenticandosi” però le cause che hanno portato al sovraffollamento. Il governo in realtà – ha aggiunto l’esponente pidiellino – sta affrontando il problema con estrema serietà, comprendendo al contempo la reale e difficile situazione nella quale si trovano ad operare gli appartenenti alla polizia penitenziaria e tutto il personale ausiliario.
Il problema vero – ha poi evidenziato – è che oltre il 70% degli ospiti del carcere di Modena è straniero, con punte anche dell’80%. A questa situazione – lo ribadiamo affinché anche i più cocciuti possano capire – si è arrivati grazie a irresponsabili politiche di accoglienza, sostenute a gran voce dal centrosinistra, che hanno catapultato Modena al terzo posto in Italia per numero di clandestini, dando così corpo ad un’autentica invasione. Ad aggravare il quadro si è poi inserita l’utopistica ricetta che svuotando le carceri con l’indulto il problema si sarebbe risolto, mentre in realtà si è ripresentato più grave di prima. Senza dimenticare che chi racconta di avere la soluzione in tasca deve prima domandarsi se fa parte della soluzione o del problema. La sinistra – ha concluso Aimi – deve dunque smetterla di gettare fango nel ventilatore e comprendere che la soluzione al problema passa primariamente nel cambiare rotta alle scellerate politiche di accoglienza dell’amministrazione e, ovviamente, nel far scontare agli immigrati la pena detentiva nelle carceri dei paesi di provenienza. Sono certo che molti di loro sarebbero più riflessivi e ci penserebbero cento volte prima di delinquere a casa nostra. In fondo, per molti di loro, per come si sta a casa propria, un soggiorno a Sant’Anna è come una villeggiatura San Remo”.