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No del Consiglio comunale modenese alla caccia aperta tutto l’anno

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“No alla caccia aperta tutto l’anno”. E’ quanto ha ribadito il Consiglio comunale di Modena nella seduta di lunedì 25 ottobre approvando l’ordine del giorno firmato dai consiglieri del Pd William Garagnani, Paolo Trande, Enrico Artioli, Giulio Guerzoni e Salvatore Cotrino.

Il documento faceva riferimento all’approvazione da parte della Commissione Politiche europee del Senato, di un emendamento all’articolo 38 della Legge comunitaria che apriva la strada alla legalizzazione dell’apertura della caccia tutto l’anno. “L’emendamento, che andava contro l’interesse dell’ambiente e della fauna, è già stato respinto – ha precisato William Garagnani – ma l’ordine del giorno è solo in parte superato, poiché rimane il rammarico per la possibilità di deroga regionale al calendario venatorio. In Veneto, ad esempio, la caccia è stata estesa a molte specie di uccelli”. Il consigliere ha anche sototlineato “l’importanza di un atteggiamento responsabile verso la caccia nell’anno della biodiversità” e il fatto che “la lobby della caccia è assolutamente trasversale: alcuni mesi fa un gruppo di parlamentari dell’Idv ha presentato un disegno di legge per depenalizzare il reato del bracconaggio, al contrario la ministra Brambilla si è battuta contro la generalizzazione selvaggia della caccia”.

Secondo il capogruppo della Lega nord, Mauro Manfredini, che ha parlato della peculiarità della caccia al cinghiale e dei danni che quest’animale causa all’agricoltura, l’ordine del giorno contiene parecchie inesattezze: “La riproduzione invernale non esiste, la selvaggina si riproduce a primavera e la caccia non apre a luglio, ma talvolta l’ultima settimana di agosto e di solito la prima di settembre, per i migratori alla fine dello stesso mese”. Il consigliere ha anche ricordato che la selvaggina sta diminuendo soprattutto a causa degli anticrittogamici utilizzati in agricoltura “per cui, al di là del calendario regionale, non si va a caccia più di 15 volte in un anno. Inoltre – ha concluso Manfredini – i cacciatori sono persone rispettose delle proprietà altrui e osservano precise regole nell’esercizio venatorio”.

Elisa Sala (Pd), premettendo che la legislazione in materia è particolarmente complessa, ha sottolineato la necessità “di adeguare la legge nazionale al contesto europeo” a maggior ragione per quanto riguarda l’avifauna selvatica, cioè le specie migratorie che per definizione sono un patrimonio comunitario. “E’ quindi impensabile fare una legge a carattere locale per questi animali”, ha commentato la consigliera ipotizzando il rischio che “la frammentazione dei calendari venatori, di competenza delle singole Regioni, possa aggravare il fenomeno del bracconaggio”.

“L’ordine del giorno è piuttosto datato, il buon senso ha prevalso e il disegno di legge Orsi è stato respinto”, ha affermato Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) dichiarandosi contro la caccia e facendo il punto sulla legislazione in vigore in Italia: “La legge 197/42 ha rappresentato un punto di equilibrio tra mondo venatorio, agricolo e associazioni ambientaliste. C’è però una normativa europea di cui non hanno tenuto conto le Regioni adottando i nuovi calendari venatori”. Il consigliere ha quindi suggerito la possibilità di invitare Provincia e Regione ad approvare un ordine del giorno per favorire l’utilizzo dei mezzi biologici (come reti di protezione e dissuasori), anziché la caccia di selezione, per il controllo degli animali considerati nocivi dagli agricoltori.

Adolfo Morandi, capogruppo del Pdl, ha definito l’ordine del giorno “vecchio, datato e superato” e ha concluso: “sarebbe il caso di ritirarlo, in caso contrario ci asterremo”.

In conclusione di dibattito, William Garagnani ha nuovamente rimarcato l’attualità dell’istanza presentata laddove impegna la Regione a preservare un giusto equilibrio tra l’esercizio della caccia e l’esigenza di preservare le specie selvatiche stanziali e migratorie. “Inoltre – ha aggiunto – con questo ordine del giorno volevo sottolineare il rapporto importante tra uomo e mondo animale, quindi, pur essendo contrario alla caccia, ritengo che le condizioni debbano andare verso la realizzazione di una caccia ecosostenibile”.