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Aimi (PDL) sui preoccupanti dati occupazionali a Modena

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“Improvvisamente anche a Modena pare stia suonando la sveglia nelle stanze dei bottoni della sinistra: i dati dell’occupazione nel nostro territorio parlano da soli e la doccia fredda, puntuale, è arrivata anche dalle nostre parti. Peccato però che come risposta, l’unica idea che i compagni sono riusciti a tirar fuori dal cilindro sia (leggere con la massima attenzione): “l’organizzazione di un percorso che proseguirà con un confronto per chiedere una collaborazione finalizzata all’elaborazione e all’indicazione delle azioni prioritarie da compiere e dell’analisi del fabbisogno”. Ci vuole una bella fantasia. In sostanza, in mezzo alle solite capriole verbali, siamo dinanzi all’annuncio di un nuovo salotto finalizzato al nulla. La situazione richiede invece, ancora una volta, azioni urgenti e concrete, e a sinistra invece si preparano per nuovi ragionamenti. Regni sovrana, dunque, la riflessione. Magari in un nuovo loft di veltroniana memoria. Incredibile: è come se si organizzasse una riunione per decidere a che ora fare quella successiva”.

Lo ha detto il coordinatore vicario del PDL Enrico Aimi che in merito alla situazione occupazionale di Modena auspica interventi rapidi concreti “anche da parte degli enti locali. Non si perda ulteriormente tempo” ha evidenziato il pidiellino, suggerendo tre azioni prioritarie: ”taglio netto a spese inutili (e in terra geminiana, bilanci alla mano, non mancano); redistribuzione degli aiuti sociali applicando l’introduzione del principio dell’italianità in graduatoria; incentivazione alle imprese che decidono di assumere, attraverso il coinvolgimento delle fondazioni e, dunque, delle banche. Le amministrazioni locali e quella regionale – ha concluso – non perdano tempo in inutili e prolungati “percorsi di riflessione”: si facciano bastare un unico tavolo operativo e si diano da fare responsabilmente e concretamente. Il tempo della filosofia ideologica e delle chiacchiere col calice in mano è terminato”.