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Maserati, Marchionne: Modena avrà bisogno di appoggio industriale altrove. Contestazioni al suo arrivo

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“La situazione italiana è da risolvere. Non aiuta il paese”. Così Sergio Marchionne, ha risposto ai cronisti che gli domandano che cosa pensi della situazione italiana sempre più sul filo della tensione. “Anche a livello internazionale – rileva Marchionne – è una questione di credibilità del paese intero”. “Non parlo di politica -precisa- parlo solo di parti sociali, della volontà di andare avanti. Bisogna essere seri, rimboccarsi le maniche e andare avanti”. “Non è il momento – aggiunge l’ad di Fiat- di fare discorsi e comizi. Non si risolve niente. La cosa importante è creare benessere per gli operai. Cerchiamo di usare la Fiat per portare quel discorso avanti. Invece di martellarla, usiamola”.

Lo stabilimento di Maserati resterà a Modena, ma, avendo limiti strutturali, avrà bisogno di un appoggio industriale altrove. Lo chiarisce Marchionne. A chi gli domandano, infatti, se il sito di produzione Maserati verrà spostato da Modena, “no” spiega Marchionne, sottolineando però “che abbia più di un sito di produzione è possibile, perchè ovviamente il sito che c’è qui ha limiti strutturali. Non è uno stabilimento pieno. Avrà bisogno – conclude – di un appaggio industriale altrove”.

Con gli slogan ‘vergognati, vai via’ e ‘la gente non ti vuole’, una ventina di giovani di un centro sociale di Modena ha contestato l’ad della Fiat Sergio Marchionne al suo arrivo a Mirandola. Oltre agli attivisti del centro sociale, nella piazza davanti al teatro Nuovo si sono radunati esponenti di Federazione Giovani Comunisti Italiani, Prc, Pdci, Sel, Partito dei comunisti italiani e Fiom. Marchionne ha ricevuto il premio Pico della Mirandola mentre i manifestanti hanno consegnato un ‘contropremio’ a cinque lavoratori.