Home Bologna Più di 2000 visitatori a Bologna per l’installazione ‘Cosmo sonoro’

Più di 2000 visitatori a Bologna per l’installazione ‘Cosmo sonoro’

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Inaugurata il 15 ottobre scorso al Museo della Musica, all’interno dello Spazio mostre temporanee, l’installazione Cosmo sonoro, offre un surreale e cibernetico locus architettonico ideato per accogliere tele e tracce audio dell’omonimo progetto pittorico-musicale. L’installazione, nel solo mese di ottobre ha superato i 2000 visitatori, motivo per cui, d’intesa con l’artista (che la esporrà prossimamente al MADRE di Napoli) il Museo della Musica ne proroga l’esposizione fino al 28 novembre prossimo.

Pittura e musica da fruire all’unisono, suoni che diventano forme e forme che diventano suoni. Questo, in sintesi, il progetto audiovisivo del poliedrico Luca Pugliese, pittore, musicista, architetto e cantautore nonché fondatore del progetto musicale Fluido Ligneo.

Tredici dipinti con corrispettive tracce audio, raccolti nel catalogo dell’artista recentemente edito da Skira e in vendita presso il bookshop del Museo (Luca Pugliese. Cosmo sonoro, a cura di S. Cuoppolo e F. D’Amico, Milano, Skira 2010), che sintetizzano la ricerca e la sperimentazione delle interazioni tra musica e pittura, tra segni grafici e segni sonori; un connubio tra arti, che interpreta l’esigenza del musicista-pittore di oggettivare il proprio universo percettivo multisensoriale facendo del binomio pittura-musica il soggetto stesso della sua ricerca.

È un percorso sinestesico denso di significazioni e di messaggi impliciti, suscettibile di molteplici e complementari livelli di lettura, quello dell’installazione audiovisiva, dove l’istanza estetica, ossia l’esibizione dell’esperienza artistica nei suoi aspetti e contenuti formali, si fonde con un’esigenza etica e antropologica, quella di ripensare e rifondare il rapporto tra l’uomo e il cosmo.

Il messaggio si snoda attraverso la simulazione architettonica di una dimensione altra, dove la visione e l’ascolto di suoni e forme primordiali, impressi sul buio e sul silenzio, azzerano i linguaggi convenzionali e sgombrano il campo della percezione da ogni ridondanza e saturazione.

E si snoda anche attraverso l’uso, provocatorio, di oggetti e tipologie architettoniche dei nativi d’America (“pali delle insegne” e tepee) quali operatori simbolici di un modus vivendi organico e in sintonia con i ritmi della natura, dunque nella scenografia di un cibernetico villaggio indiano dove l’artista e il fruitore sono gli attori di un rito collettivo per il recupero di una memoria cosmico-spirituale.

L’installazione sarà visitabile fino al 28 novembre negli orari di apertura del Museo. Ingresso gratuito.