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Bologna: Museo della Musica e Museo del Patrimonio candidati a due riconoscimenti nazionali

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Il Museo internazionale e biblioteca della musica ha partecipato alla selezione dei musei candidati al Premio ICOM Italia – Musei dell’anno 2010 ed è stato inserito nella rosa dei tre finalisti nella categoria “museo più attrattivo e innovativo nel rapporto col pubblico”, a seguito dell’analisi delle candidature pervenute da tutta Italia da parte della giuria riunitasi a Roma lo scorso 30 ottobre.

Il verdetto finale sarà presentato nel corso di una cerimonia presieduta dal giornalista Marco Carminati, che si svolgerà a Milano il 15 novembre prossimo in occasione di “MuseItalia” 2010.

L’ICOM (International Council of Museums) è l’organizzazione internazionale dei musei e dei professionisti museali impegnata a preservare, ad assicurare la continuità e a comunicare il valore del patrimonio culturale e naturale mondiale, e riunisce oltre 24.000 aderenti presenti nei 5 continenti, al fine di creare una rete internazionale di comunicazione e di confronto per i professionisti museali di tutte le discipline e tutte le specialità.

Organizzazione non governativa, l’ICOM è associato all’UNESCO e gode dello status di organismo consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. La Segreteria e il Centro d’informazione dell’ICOM hanno sede a Parigi presso la Maison de l’UNESCO e assicurano il coordinamento delle attività e dei programmi a livello internazionale.

Il Comitato Nazionale Italiano di ICOM, fondato nei primi anni Settanta, si occupa di tutti i problemi strettamente connessi allo sviluppo e alla difesa della professione museale, secondo le finalità dettate dallo Statuto e dal Codice Deontologico di ICOM. Si propone inoltre di importare il dibattito internazionale sulla museologia e nello stesso tempo di esportare le idee e le metodologie elaborate in Italia per garantire una corretta gestione del patrimonio culturale e delle istituzioni museali.

In particolare ICOM Italia propone l’assegnazione, ogni due anni, di premi ai musei e ai responsabili di musei che si siano distinti nella loro attività in base alle linee guida dettate dal Codice deontologico, dalla definizione di Museo di ICOM, dalla Carta delle Professioni Museali e dalle indicazioni dettate dagli standard museali nazionali e regionali.

I premi ICOM ai musei consistono in riconoscimenti onorifici di grande prestigio: la pubblicazione sul bollettino internazionale, la divulgazione a mezzo stampa del conseguimento del premio, una targa da apporre in museo e l’iscrizione gratuita ad ICOM per un anno.

Quest’anno saranno assegnati quattro speciali riconoscimenti: per i Professionisti museali sarà assegnato un premio alla carriera; per i Musei saranno assegnati i premi al museo più attrattivo e innovativo nel rapporto col pubblico; al miglior museo “glocal”, ovvero ad un museo locale, ma capace di proficui rapporti internazionali; alla migliore gestione.

La giuria, presieduta da Alessandra Mottola Molfino, è composta da un rappresentante di ciascuna delle sei Associazioni della Conferenza Permanente, da due docenti di museologia provenienti da università italiane, da un giornalista/editore e da un rappresentante di “Patrimonio SOS”, il principale portale web dedicato al beni culturali.

Il Museo del Patrimonio Industriale invece, istituzione fortemente radicata nel territorio, di cui custodisce e ricostruisce la storia del lavoro, della ricerca tecnologica e dell’innovazione, è stato scelto dalla giovane artista bolognese Rita Correddu – vincitrice di Iceberg 2008/2009 nella sezione Arte pubblica, concorso promosso dall’Ufficio Giovani artisti del Comune di Bologna – per il progetto “Trame”, che risulta tra i sei finalisti selezionati per Lost in translation – Arte e Intercultura,promosso da Connecting Cultures in collaborazione con Ismu – Settore Educazione-Patrimonio e Intercultura e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Il progetto verrà presentato alle Triennale di Milano il prossimo 23 novembre.

“Trame” nasce dalla volontà di sostituire al concetto di “traduzione” quello di “comprensione”: l’obiettivo è quello di far vivere il museo come luogo di incontro e confronto, proponendo una rilettura della collezione attraverso un invito rivolto a persone provenienti da culture diverse a darne una personale descrizione nel racconto di ricordi e delle proprie esperienze. Il fine ultimo è quello di creare “schede esplicative alternative” per un percorso dentro il museo che possa essere viaggio dentro altre culture, e di fatto dentro la realtà multiculturale della città.

L’intervento sarà completato dalla creazione di un oggetto comune e simbolico e profondamente legato all’identità della città: una tenda di seta, nella quale parole preziose indicate da coloro che avranno preso parte al progetto saranno tradotte in ricami, compresi nelle trame della seta.

La tenda diventerà un’installazione permanente su una delle finestre del Museo del Patrimonio Industriale, visibile e fruibile anche dall’esterno; nel contempo altre copie saranno donate alle persone che hanno partecipato al progetto per essere installate in altri edifici della città e vivere così in una concreta dimensione diffusa, generando un maggiore senso di appartenenza alla città e al suo patrimonio umano e industriale, comune a tutti.