Ho letto le cifre del Festival della Filosofia, e devo dire che a mio parere un evento che in 6 anni raddoppia il budget di spesa, credo non abbiamo molto di cui lamentarsi. Certamente ci saranno eventi che spendono di più, ma come sempre ritengo che si debba osservare punto di partenza e punto d’arrivo per capire quanto di fatto è stato l’impegno.
Ora è necessario un atto di responsabilità, che riguarda tutti: la spesa deve essere commisurata al momento, e dato che questo evento è finanziato dagli enti locali e dalle Fondazioni in larga parte, non si può non tenerne conto.
La definizione data per cui i soldi delle fondazioni sarebbero finanziamenti privati, si scontra con le finalità delle Fondazioni, che sono per loro definizione di interesse pubblico. Gestendo denaro che arriva dal territorio, devono tenere conto della richiesta dello stesso. Oggi il tessuto sociale chiede sostegno al welfare, all’impresa, all’occupazione, e su queste aree primariamente è giusto che gli interventi delle Fondazioni siano orientati.
Questo non significa fare passi indietro sul fronte di grandi eventi come il Festival della Filosofia, ma considerare che il momento non consente aumenti di spesa. Sarebbe forse arrivato il momento di considerare un maggiore contributo dell’Università di Modena, dato che l’anno prossimo l’argomento sarà la natura, e la nostra università è molto forte sul fronte scientifico, oltre ad avere buone facoltà umanistiche. Sarebbe un modo forse per contenere i costi, e trasformare l’evento di tre giorni, in un’opportunità più diffusa durante l’anno. Un modo per mantenere la visibilità più a lungo, sia per il Festival, che per la nostra università.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)