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Ieri il seminario sulla scuola organizzato dall’associazione ‘I Mirandolesi’

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L’incontro sulla scuola, organizzato dall’associazione ‘ I Mirandolesi’, che si è tenuto mercoledì ha fornito molti spunti di riflessione. Il dibattito è stato introdotto con considerazioni approfondite e supportate da statistiche delle insegnanti Iolanda Bergamini (Galilei) e Patrizia Vecchi (Luosi). Nel distretto mirandolese gli studenti rappresentano circa il 10% della popolazione residente (2.200 gli iscritti su 24mila residenti), ma negli ultimi dieci anni i ragazzi del mantovano che hanno scelto di frequentare gli istituti superiori di Mirandola, iscrivendosi al primo anno, sono passati da 100 nel 2000 a 40 nel 2010. Un dato che deve essere analizzato considerando che la diminuzione del numero dei ragazzi provenienti dal mantovano è coinciso anche con l’aumento dell’offerta formativa della provincia lombarda e dal fatto che gli studenti abbiano preferito frequentare le scuole in loco.

Infatti, come ha sottolineato il dirigente scolastico provinciale Gino Malaguti, <<bisogna andare oltre i numeri e guardare anche all’aspetto qualitativo, perché l’offerta formativa del nostro territorio è buona. Guardando ai dati, gli alunni del distretto (compresa Finale) sono 3.414 suddivisi in 157 classi, mentre il numero di studenti per classe è di 21.75, contro una media provinciale di 22.74>>. Nel complesso quindi un sistema che tiene e che riesce ad essere un buon serbatoio di risorse per settori come il biomedicale. Anche per l’assessore provinciale all’Istruzione Elena Malaguti, <<la diminuzione della mobilità degli studenti mantovani non deve essere visto come una mancanza di appeal di Mirandola, ma come la scelta delle famiglie di mandare i propri ragazzi in scuole vicine al loro comune di residenza. La nostra Provincia, quindi, continua ad essere attrattiva, ma un’attenzione particolare bisogna prestarla agli istituti professionali, visto che l’anno scorso hanno registrato un calo degli iscritti dell’1.7%, anche se Mirandola è in controtendenza visto che gli iscritti ai professionali sono aumentati dell’1.3%>>.

Durante l’incontro si è discusso anche del ruolo dell’istruzione in una realtà sempre più problematica. Infatti, se da un lato la scuola è chiamata a valorizzare gli studenti e costituire un punto di riferimento (ma non l’unico), il raggiungimento di questi obiettivi risulta difficoltoso perché bisogna scontrarsi con una realtà complessa caratterizzata da classi numerose, elevata percentuale di stranieri, ragazzi con disturbi di apprendimento, come hanno sottolineato i due dirigenti intervenuti nel dibattito, prof. Pedrielli dell’istituto ‘Galilei’ e prof. ssa Mignatti. Una sfida che per essere vinta necessita del coinvolgimento non solo della scuola ma anche delle istituzioni, del mondo del lavoro e di altre agenzie educative. In proposito, il dirigente scolastico provinciale Malaguti si è detto d’accordo nel costruire una scuola che valorizzi le persone e dia risposte alle diverse problematiche dei ragazzi, <<ma per prima cosa bisogna fermarsi con le riforme e fare una pausa di riflessione. Infatti, la scuola è stata oggetto di due riforme significative a costo quasi zero, quella del ministro Fioroni, che ha tolto i debiti scolastici, e la circolare Gelmini che ha introdotto il voto in condotta; ora però bisogna mettere ordine e riorganizzare alcuni aspetti>>. Parole condivise da tutti i presenti.