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Ascom Pievepelago lancia l’allarme

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Tensione alle stelle nell’appennino modenese. Non bastava una frana lungo la principale strada di collegamento con la pianura (la statale 324) a penalizzare l’attività economica della montagna : anche la burocrazia ha assestato un duro colpo alle attività del commercio e dei servizi.

La questione è molto semplice: la sperimentazione del senso unico in Via Roma si è conclusa, ed è stato ripristinato il doppio senso di marcia; l’amministrazione è stata infatti obbligata al ripristino in seguito a raccolta firme ed esposti alle autorità e note di presunti pericoli di viabilità. Sfortunatamente l’ente proprietario del tratto stradale non ha concesso la realizzazione di stalli di sosta per il carico e scarico di rifornimento della attività commerciali della zona, praticamente paralizzando le attività di rifornimento dei negozi e causando non indifferenti danni economici. Anche per quel che riguarda i parcheggi di sosta vi è stata una totale rimozione degli stessi, annullando di fatto l’attrattività commerciale per l’approvvigionamento o riformimento veloce da parte dei cittadini, con disagi ai residenti specialmente anziani

Immediata la reazione dell’Ascom Confcommercio per trovare una soluzione al problema. “Ci siamo immediatamente attivati prenedendo contatti con i dirigenti dell’Anas, – dichiarano dalla sede del Frignano dell’Ascom – comprendiamo perfettamente la necessità dell’azienda del doversi districare tra leggi e regolamenti di pubblica sicurezza, ma qui bisogna trovare una soluzione, e in fretta”.

Ed è proprio sul versante della pubblica sicurezza che il divieto di realizzare delle aree di sosta antistanti alle attività commerciali pone degli interrogativi non indifferenti. Sempre secondo l’Ascom “Senza un’area di sosta vicina ai negozi, i commercianti si vedrebbero costretti ad effettuare i rifornimenti tramite un carrello o qualcosa di simile per la propria attività ad un’area di sosta distante centinaia di metri. Pensiamo al macellaio che deve trasportare una mezzena intera fino alla propria bottega, al farmacista che attende un trasporto urgente di medicinali, o a un tabaccaio che deve girare per strada con francobolli, valori bollati e scatoloni di sigarette da diverse centinaia di euro. Aggiungiamoci le due banche con il trasporto valori e l’albergo con le valigie dei visitatori ed appare evidente che in tutti gli esempi citati proprio l’assenza di un’area di sosta e di adeguati parcheggi causerebbe problemi legati al rischio di incidente o danneggiamento dei passanti, o l’insorgere di situazioni di rischio.”

E cosa dire dei clienti ? La prossimità e la velocità di effettuare gli acquisti verrebbero completamente azzerate, portando la clientela o a cercarsi altre attività commerciali lungo i propri tragitti o peggio ancora rivolgere la propria domanda a comuni limitrofi. Secondo le stime ufficiose i cali del giro d’affari delle prime settimane di questa nuova situazione (il ripristino del doppio senso di marcia senza aree di sosta risale al 15 novembre scorso) si avvicina ad un inquietante trenta per cento : un duro colpo per attività commerciali già colpite dalla crisi economica e dal calo di flussi turistici dovuti ai problemi di viabilità, che riporta in vita lo spauracchio della desertificazione commerciale dei centri storici delle aree montane.

Le associazioni del commercio, del turismo e dei servizi si sono mostrate reattive e pronte a fare fronte comune, lavorando su provvedimenti idonei alla sospensione degli studi di settore, gli imprenditori attivandosi per una raccolta firme a favore della realizzazione della tanto agognata area di sosta e dei parcheggi per la clientela, paventando una eventuale serrata di protesta delle attività commerciali e dei servizi se non verranno ottenuti risultati. Certo è che finchè non viene risolto il problema di un efficiente e sicuro sistema di rifornimento delle attività, le criticità fin qui sottolineate permarranno in maniera preoccupante.