E’ in corso in questi giorni la programmazione, da parte della Provincia di Modena, degli indirizzi delle scuole superiori modenesi dopo la riforma Gelmini. La priorità, in questa fase, va all’istruzione tecnica e professionale per dare alle aziende manifatturiere, alle filiere produttive ed ai servizi, il profilo professionale necessario per affrontare la crisi. Sul rapporto tra formazione e mondo delle imprese interviene Giorgio Siena, coordinatore del Forum provinciale scuola del Pd. Ecco la sua nota.
«Le scuole tecniche e professionali che hanno fatto nascere nel passato, a Modena, le piccole e medie imprese, oggi sono di fronte alla sfida dell’innovazione. Con l’anno in corso si apre un “cantiere” d’osservazione e di programmazione del sistema scolastico modenese. Serve attenzione ai diversi distretti con la sostituzione di indirizzi e/o aggiunta di nuovi anche nel corso dei prossimi anni, quando i numeri e le tendenze delle iscrizioni saranno più delineate, ma anche quando l’evoluzione della crisi e della economia modenese darà più certezze.
Il Governo ha fatto la scelta disastrosa di portare a 5 anni, per tutti, l’istruzione professionale, togliendo la qualifica triennale. L’effetto prevedibile sarà quello che molti studenti preferiranno allora i 5 anni degli istituti tecnici ed altri saranno indotti a lasciare precocemente la scuola con un forte aumento della dispersione. La regione Emilia Romagna ha in corso la progettazione di un sistema d’Istruzione e Formazione Professionale con l’obiettivo di consentire il conseguimento della qualifica triennale, tolta dal Governo, sia nell’istruzione sia nella formazione professionale e di prevedere permeabilità al passaggio nei due sistemi. E’ un progetto che deve essere sostenuto disponendo anche della gestione degli organici degli insegnati, come prevede già la Costituzione al titolo V.
Il mondo delle imprese, tramite loro rappresentanze, dimostra consapevolezza e sensibilità verso la formazione. Occorre avviare a Modena una stagione nuova nella quale scuole tecniche e professionali discutono e collaborano con le imprese e quest’ultime si impegnano a sostenerle, anche sul piano finanziario. Serve un’alleanza vera fra istruzione, formazione, lavoro e imprese. Modena ha un primato manifatturiero e di innovazione che deve difendere ed affermare anche nella crisi. Nelle difficoltà dei tagli e del riordino dell’istruzione di secondo grado il nostro sforzo con gli enti locali e con il mondo della scuola e quello economico deve essere quello di dare il migliore futuro possibile alla scuola modenese».