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Bologna, ‘Cinziagate’: Delbono patteggia

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Un anno, sette mesi e dieci giorni: è la pena che hanno chiesto di patteggiare davanti al gup Bruno Perla i difensori dell’ex sindaco di Bologna Flavio Del Bono, gli avvocati Paolo Trombetti e Gaetano Insolera. Del Bono doveva rispondere di truffa, peculato, intralcio alla giustizia e istigazione a rendere falsa testimonianza nell’ambito del primo filone dell’inchiesta della pm Morena Plazzi che lo ha costretto alle dimissioni.

Si tratta dell’inchiesta relativa ai viaggi e alle spese personali per lui e per l’allora fidanzata Cinzia C., pagate con i soldi della Regione Emilia Romagna di cui era vicepresidente. Secondo l’accusa, Del Bono pose in essere pressioni per convincere l’ex fidanzata a non dire la verità ai magistrati e a non consegnare loro il bancomat dell’amico M.D. che lei usava per spese personali.

L’ex sindaco ha anche pagato poco più di 46 mila euro a titolo di risarcimento alla Regione Emilia Romagna di cui era vicepresidente e di cui, secondo l’accusa, avrebbe usato i soldi per pagare i propri viaggi. Praticamente si tratta di 21.210 euro come danno patrimoniale e altrettanti di danno non patrimoniale più interessi. Un assegno già incassato dalla Regione. La Procura inoltre ha confiscato gli 11 mila euro che Del Bono aveva offerto a Cinzia C. per convincerla a non parlare e che la donna aveva consegnato ai magistrati.

Con lui a processo c’era anche l’ex assessore comunale al Welfare della sua giunta, L.L. La donna era accusata di averlo aiutato a convincere la Siggnora Cinzia a non parlare. Il difensore della donna, l’avvocato Guido Magnisi, ha chiesto oggi l’abbreviato per la sua assistita per cui il gup Perla ha rinviato la decisione su entrambe le posizioni all’udienza del 31 gennaio prossimo.

Delbono chiede scusa a Bologna per gli errori fatti. Errori per cui, precisa in una lettera, ”ho pagato il prezzo politico dimettendomi a febbraio; ho pagato il prezzo economico risarcendo la Regione, danno di immagine incluso; pago il conto con la giustizia patteggiando una condanna”. L’ex sindaco lo scrive nella lettera distribuita al termine dell’udienza di oggi. Il 31 gennaio il giudice Bruno Perla dovrà decidere se accogliere l’accordo di patteggiamento raggiunto fra le parti.

(Fonte: Adnkronos)