Anche la Cisl di Modena chiede al prefetto di bloccare gli sfratti per morosità, associandosi all’allarme lanciato ieri in consiglio comunale dall’assessore ai Servizi sociali Francesca Maletti. «L’esecuzione degli sfratti lascia intere famiglie senza un tetto – ricorda Maurizio Brighenti, responsabile delle politiche abitative per la segreteria provinciale della Cisl – Serve uno stop almeno provvisorio, altrimenti si rischiano conseguenze sociali drammatiche non solo a Modena, ma in tutto il territorio provinciale. Il prefetto deve intervenire, ma anche i sindaci hanno l’obbligo di farsi sentire con una forte azione politica su governo e Parlamento». Il Fondo sociale per l’affitto, infatti, è passato dai 143 milioni di euro del 2009 ai 33 milioni di quest’anno e non sono sufficienti le risorse che integrano Regione e Comuni. «Ci sono persone che dormono alla stazione Fs oppure in auto – aggiunge Eugenia Cella, segretario provinciale del Sicet, il sindacato inquilini della Cisl – Quando va bene trovano un letto nei centri di accoglienza “Misericordia” o “Porta Aperta”. Attenzione: non parliamo di disadattati, ma di persone o nuclei familiari normali che hanno perso il lavoro o una parte consistente di reddito, principalmente per effetto della crisi economica. Oltre all’affitto non riescono a pagare neanche le spese condominiali e le bollette di acqua, gas, luce e telefono». La Cisl, infine, ricorda che scade il 31 dicembre 2010 la sospensione delle esecuzioni dei provvedimenti di sfratto per finita locazione per particolari categorie di inquilini, stabilita da una legge approvata lo scorso febbraio. «Anche se nella nostra provincia il rapporto è di uno sfratto per finita locazione ogni dieci sfratti per morosità, – concludono Eugenia Cella e Maurizio Brighenti – in assenza di provvedimenti urgenti rischia di piovere sul bagnato».