Computer, libri e prodotti alimentari tipici sotto l’albero dei modenesi: a caratterizzare il natale 2010 è soprattutto la ricerca del ‘regalo utile’. L’indagine condotta da Confesercenti Modena nei giorni scorsi tra gli operatori commerciali di Modena, Carpi, Vignola, Area Nord e Sassuolo mostra, nonostante la difficile situazione economica e una ridotta capacità di spesa da parte di famiglie e consumatori, un ‘bicchiere mezzo pieno’.
“Di sicuro per un dato definitivo occorrerà attendere i prossimi giorni – fa sapere l’Associazione, dopo aver monitorato l’andamento dei consumi nei settori alimentare, giocattoli, preziosi e oreficeria, informatica, elettrodomestici, ristorazione, libri ed abbigliamento – Ma è confortante sapere che in diversi casi si sono registrati nelle vendite, segnali positivi”.
Sull’andamento delle vendite natalizie l’83% degli intervistanti fornisce dati incoraggianti: sono stabili per il 45% mentre per un consistente 38% si segnala addirittura un incremento rispetto allo scorso anno. Tra gli articoli più venduti: prodotti alimentari tipici del Natale con una netta prevalenza di quelli nostrani, tortellini, spumanti (italiani) zampone e panettoni; tra i libri vanno per la maggiore i best seller e quelli di cucina; nell’abbigliamento ad essere premiate le vendite di guanti, sciarpe e maglie, mentre tiene il settore della profumeria con i prodotti per la cura del corpo. Molto gettonati nel settore elettronica i pc portatili e i televisori anche grazie al passaggio al digitale terrestre, in calo invece le vendite di telefoni cellulari, causa soprattutto le promozioni attuate dai gestori della telefonia mobile. Bene anche gli affari per i negozi di articoli per la casa.
Solo 17% degli esercenti intervistati parla invece di leggera flessione. Resta in sofferenza il settore della gioielleria in cui tende a diminuire il valore medio dell’acquisto e quello dei giocattoli in cui tengono solo i prodotti più pubblicizzati..
Stabile infine il settore della ristorazione. L’andamento dei consumi è stato stabile per il 70% dei ristoratori intervistati, mentre i rimanenti avvertono un calo: che riguarda soprattutto costo medio del pasto.