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Violenza alle donne in ambiente domestico: i dati dei Pronto Soccorso dell’Azienda Usl Modena

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La giornata di formazione in programma martedì 18 gennaio dalle 9 alle 16 nella meeting room del Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino Estense – dedicata al tema “La violenza domestica e di genere in Pronto soccorso” –, oltre a costituire un importante momento di aggiornamento, offre anche spunti di riflessione sul fenomeno della violenza alle donne in ambiente domestico. Alcuni studi hanno infatti evidenziato come il Pronto Soccorso sia il contesto dove questa problematica si manifesta, in termini numerici, in proporzioni maggiori rispetto ai servizi sociali e alle stazioni di polizia messi insieme. Molto spesso le conseguenze degli atti di violenza che vengono portate all’attenzione e alle cure del Pronto Soccorso sono giustificate come il prodotto di eventi accidentali, mentre le donne che si presentano hanno diverse età e sono rappresentanti di varie classi sociali a testimonianza della trasversalità del fenomeno.

Da alcuni mesi all’interno dell’Azienda USL di Modena è stato costituito un gruppo di lavoro composto da medici ed infermieri (è tutto personale femminile) che operano nelle diverse unità operative di Pronto soccorso: insieme al Coordinamento distrettuale e al Servizio Salute Donna, queste operatrici cercano di comprendere le dimensioni del fenomeno, le sue caratterizzazioni, le modalità e gli interventi più opportuni da mettere in atto per migliorare l’assistenza da parte del Pronto Soccorso sin dal momento in cui la donna dichiara o si sospetta che sia vittima di violenza domestica.

In base a un primo monitoraggio, il trend che si è manifestato dal 2008 nei Pronto soccorso USL della nostra provincia – con esclusione di quello del Policlinico dunque – ha visto un accesso annuo di circa 800 donne “per opera di terzi” (798 nel 2008, 769 nel 2009). A Baggiovara, in particolare, nel 2008 si sono rivolte al Pronto Soccorso 126 donne, numero che è salito a 169 nel 2009.

La violenza alle donne che si verifica in ambiente domestico ha profonde implicazioni in campo sanitario non solo per le conseguenze in termini di ematomi, lesioni o fratture, ma anche perchè incide profondamente sul complessivo stato di benessere psico -fisico della donna e dei suoi figli, oltre che sul contesto sociale in senso lato. Come ricorda l’OMS, dal benessere delle donna dipende infatti quello della famiglia, e questa costituisce la cellula fondante della società. D’altra parte il fenomeno in Italia ha proporzioni allarmanti: secondo una ricerca ISTAT del 2006, quasi 7 milioni di donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni (il 31,9%) ha subito nel corso della loro vita una violenza fisica o sessuale, di cui la prima è avvenuta più spesso ad opera del partner. Il 93% delle violenze non sono state denunciate, il 34% delle donne non ne hanno parlato con nessuno, il 34,5% ha ritenuto che la violenza sia stata “molto grave” e in molte situazioni i figli vi hanno assistito.

Quanto alla giornata formativa del 18 gennaio il Nuovo Ospedale Civile S. Agostino Estense ha promosso insieme al Coordinamento dei distretti e al Servizio Salute Donna un primo momento formativo per i professionisti dell’emergenza e per altri operatori interessati al tema, con una finalità di sensibilizzazione generale ancor prima che di apprendimento di informazioni di specifica natura tecnico- specialistica. Per questo sono stati coinvolti relatori con una diversa formazione, non esclusivamente di tipo sanitario, in quanto il tema presenta diverse sfaccettature che è utile comprendere se si vuole essere in grado di gestire in modo adeguato le situazioni che si presentano.