Home Lavoro Osservatorio Confesercenti Modena sull’occupazione: più contenuto il calo del numero dei lavoratori

Osservatorio Confesercenti Modena sull’occupazione: più contenuto il calo del numero dei lavoratori

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Si attenua la perdita di posti lavoro nei settori del commercio, turismo e servizi. Nel 2010, infatti, rispetto al 2009, il calo rallenta e si ferma ad un meno 1.7%. Un dato quindi relativamente positivo se si considera che la perdita di posti di lavoro nel 2009 sul 2008 era stata pari al 5.5%. I dati sull’occupazione, nei vari settori analizzati consegnano una situazione nella quale emergono significative differenze. Registrano in particolare un lieve recupero i piccoli negozi alimentari (+0,8%) e i servizi d’intermediazione (+0,5%), relativamente stabili i pubblici esercizi (-0,3%), mentre sono in deciso calo i negozi non alimentari (-4.2%) e l’ingrosso (-3.5%). E’ quanto emerge dalla periodica analisi effettuata dall’Osservatorio di Confesercenti con la quale è stato messo sotto la lente d’ingrandimento l’andamento dell’occupazione in oltre 1300 piccole imprese – negozi di alimentari, ingrosso, pubblici esercizi, servizi di intermediazione, negozi extralimentari – che operano nella provincia di Modena.

Accanto a questo rallentamento della perdita di posti di lavoro spicca tuttavia la diminuzione del numero complessivo di ore lavorate, tendenza che si registra anche in quei settori in cui l’andamento dell’occupazione è in leggera ripresa. Confrontando i dati, rispetto al 2009, il calo è stato del 5%. Osservando i singoli settori, emerge che la contrazione colpisce soprattutto i pubblici esercizi (-9%), seguiti dai negozi che vendono generi non alimentari (-5%). Anche le ore di Cassa Integrazione riflettono una situazione di difficoltà, sia pure con andamenti che non sono omogenei per tutti i settori. In questo caso il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga interessa prevalentemente le attività di ingrosso, che incrementano anche rispetto al 2009, ma registra aumenti ancor più significativi nei pubblici esercizi e piccoli negozi alimentari. Segnali questi che testimoniano come le PMI del commercio, del turismo e dei servizi siano ancora fortemente colpite dal calo dei consumi che ha insistito anche nel 2010.

Facendo focus sulle figure professionali in uscita ed in entrata appare evidente come vi sia la tendenza all’espulsione di soggetti scarsamente professionalizzati quali ad esempio la tradizionale figura del commesso semplice. Di converso notiamo con sempre maggiore frequenza l’inserimento – soprattutto nelle aziende che nelle loro politiche di marketing hanno implementato contenuti di innovazione di impresa ed in particolar modo nella modalità di vendita del prodotto – di figure a più alta specializzazione tra le quali si notano profili professionali con competenze specifiche nella conoscenza dei prodotti e sulle tecniche di vendita. Così come continuano ad essere inseriti nelle attività fortemente specializzate del settore alimentare o nei pubblici esercizi figure con specifiche competenze professionali.

“Questo scenario mostra come sia fondamentale per le aziende puntare prioritariamente su innovazione e formazione. Quest’ultima deve essere utilizzata come strumento flessibile per favorire l’aggiornamento dei lavoratori e rafforzare il potenziale e la capacità delle risorse impiegate in azienda al fine di sostenerne i progetti di innovazione. I finanziamenti a disposizione, che purtroppo nel prossimo triennio si prevedono in calo, dovranno essere indirizzati a riqualificare e formare nuove professionalità in grado di accelerare il rinnovamento tra le piccole e medie imprese modenesi”.