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Lista civica ‘I Mirandolesi’ sulla vicenda della Gambro

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La Lista civica ‘I Mirandolesi’, nell’apprendere la notizia che l’azienda Gambro vuole cessare l’attività produttiva di linee sangue delocalizzandola all’estero, manifestano vicinanza e solidarietà ai 400 dipendenti che rischiano il posto di lavoro. “In questo momento così delicato – dichiara il capogruppo Alberto Bergamini – ci impegneremo perché tutti gli attori istituzionali, Comune, Provincia, Regione e Governo, non assistano impassibili a quanto sta accadendo ma mettano in campo ogni sforzo per ridurre l’impatto devastante che questa decisione di ristrutturazione provocherà sulle famiglie dei 400 lavoratori. Purtroppo – prosegue Bergamini – quello che è accaduto in Gambro non ci coglie di sorpresa: già da tempo c’erano concrete avvisaglie di trasferimento dell’attività produttiva in un altro paese europeo ed anche il sindacato aveva lanciato l’allarme, ma si continuava a parlare del biomedicale come di un settore che stava reggendo bene alla crisi, nonostante la situazione alla Gambro diventasse sempre più critica. Ora che in ‘nodi’ sono venuti al pettine, per il futuro il distretto biomedicale, non potendo competere con quei paesi che hanno un costo del lavoro più contenuto, deve puntare sulla capacità di innovazione produttiva e dei processi, investendo in ricerca e sviluppo e sfruttando il know-how accumulato negli anni”.

“In questa situazione servono proposte concrete, per questo – conclude Bergamini – è necessario intervenire prima di tutto insistendo con Gambro affinché il piano dei 400 esuberi si attui in maniera dilazionata nel tempo per permetterne l’assorbimento nel territorio. Inoltre, ribadiamo la necessità di sviluppare due concrete iniziative, anche in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola: un osservatorio a livello comunale, con relative alte competenze, per elaborare e coordinare i vari progetti e un centro servizi (dall’esperienza degli incubatori d’impresa) che crei attività comuni per il comparto (es. autorizzazioni alla commercializzazione) e per la formazione professionale, anche di elevato livello”.