A Bologna il tasso medio di inflazione nel 2010 risulta pari all’1% (rispetto al +0,4% registrato nel 2009), ma rimane comunque al di sotto di mezzo punto percentuale rispetto alla media nazionale. E’ quanto si evince da uno studio dell’ufficio statistica del Comune.
Il dato locale per tutti i dodici mesi dell’anno e’ risultato piu’ basso che in Italia, con una forbice piu’ ampia nella parte centrale del 2010. Tale andamento conferma una tendenza oramai consolidata nell’ultimo decennio che vede per il capoluogo petroniano un’inflazione costantemente inferiore a quella italiana (ad eccezione del 2001 quando fu piu’ elevata e del 2006 e 2007 quando la eguaglio’). Operando un confronto fra i capoluoghi di regione Bologna si posiziona all’ultimo posto nella graduatoria dell’inflazione, con un sensibile miglioramento rispetto al 2009 quando occupava la sesta posizione. A ridosso di Bologna si collocano Bari (+1,1%), Milano (+1,2%) e Palermo (+1,3%). Tra le citta’ con l’inflazione piu’ elevata troviamo Aosta (+3%), Trieste (+2,2%), Napoli (+2,1%) e Torino (+1,8%). Anche con riferimento ai capoluoghi di provincia dell’Emilia-Romagna Bologna occupa sempre l’ultimo posto della graduatoria, risultando la citta’ della regione con l’inflazione piu’ contenuta. La maggior parte dei capoluoghi emiliano-romagnoli si ferma nel 2010 al +1,1% e solo Parma e Rimini toccano il picco dell’1,7%; il dato medio regionale si attesta al +1,2%. A Bologna, nel corso del 2010, il capitolo che ha maggiormente contribuito al contenimento dell’inflazione e’ quello delle comunicazioni (-1,2%), in analogia a quanto avvenuto a livello nazionale. Di segno negativo in citta’ risultano anche i capitoli dell’alimentazione (-0,3%) e quello dei servizi ricettivi e di ristorazione (-0,5%). E’ invece il settore dei trasporti, caratterizzato nel 2009 da consistenti cali, quello che registra nel 2010 la variazione media piu’ elevata (+3,7%), seguito dagli altri beni e servizi (+3,2%) e dalle bevande alcoliche e tabacchi (+2,9%).