Il segretario comunale del Pd di Mirandola Maurizio Cavicchioli condanna la decisione della Gambro di “tagliare” 400 operai dello stabilimento di Medcolla.
«Esprimiamo ferma condanna per questo modo di concepire le relazioni industriali, irrispettoso dei dipendenti, delle loro rappresentanze sindacali e dell’intero territorio dell’Area Nord, interlocutori che non sono stati minimamente coinvolti in questo percorso. Nel 2009 erano stati presi precisi accordi in sede regionale, per sviluppare gli investimenti nel sito di Medolla. Non più tardi di 2 mesi fa, la stessa azienda aveva definito l’impianto come “strategico”, ed un “importante sito produttivo”. Oggi quegli accordi e quelle dichiarazioni, vengono gettati al vento.
In questi anni i dipendenti e le loro rappresentanze sindacali hanno sempre dimostrato maturità e disponibilità nell’adeguarsi alle crescenti richieste pervenute dall’azienda, fino ad operare su tre turni giornalieri e per sette giorni alla settimana. Comuni, Provincia e Regione hanno sempre dimostrato massima attenzione verso lo stabilimento, cercando di agevolare il mantenimento ed il miglioramento dell’attività produttiva in questo sito. Il comparto biomedicale è sanissimo, aumenta il fatturato e gli utili pur in presenza di una fortissima crisi economica, dimostrando di reggere meglio degli altri comparti produttivi. Allora mi domando il perché di una scelta così sciagurata.
La mano d’opera cinese costa meno? D’accordo, ma qui non si parla di magliette e di ciabatte, qui si parla della salute della gente, di prodotti dai quali può dipendere la vita delle persone. Un ridimensionamento come quello previsto da Gambro provocherebbe danni incalcolabile all’economia dell’intero distretto, sia per la perdita diretta di un inaccettabile numero di posti di lavoro, sia per l’indotto che su queste produzioni mantiene vive decine di piccole aziende locali. Centinaia di famiglie dell’Area Nord si troverebbero in una situazione economica impossibile da sostenere, con drammatiche ripercussioni dal punto di vista della tenuta dei servizi sociali dell’intero territorio. La forte crisi economica ed occupazionale sicuramente non consentirebbe per anni la ricollocazione lavorativa della stragrande maggioranza dei dipendenti licenziati.
Il Pd di Mirandola dice NO a questo irresponsabile modo di trattare i lavoratori ed il territorio. Chiediamo che i vertici aziendali non si sottraggano al confronto, e diano la loro disponibilità a discutere di ipotesi alternative atte a scongiurare i licenziamenti. Tutte le forze politiche del territorio si devono impegnare in tutti i modi possibili, a sostenere le istanze dei lavoratori dell’azienda: noi ci siamo e faremo la nostra parte».