Si è tenuta in mattinata la cerimonia di inaugurazione dell’ 835° anno Accademico dell’Università di Modena e Reggio Emilia. “I numeri e la qualità del nostro ateneo – ha detto il rettore Aldo Tomasi – sono decisamente buoni. Unimore ha approntato un bilancio di previsione in pareggio per il 2011 con un taglio del 7%”.
“Il pareggio è stato reso possibile da due fattori – ha spiegato il rettore – il blocco del turnover, accompagnato da un numero di pensionamenti superiori alle aspettative, e del blocco dei salari. Il tutto accompagnato da un blocco ormai quinquennale degli investimenti che sta però minando la stessa manutenzione del patrimonio esistente”.
Circa i tagli imposti dalla riforma, ha spiegato il rettore, pur riconoscendo al Ministero il tentativo di introdurre una distribuzione di fondi basata sul merito, l’80% del fondo di finanziamento ordinario è distribuito su base storica e, su base storica, il nostro Ateneo è sottofinanziato e continua ancora oggi ad esserlo.
Apprezzamento dell’on. Manuela Ghizzoni e della sen. Mariangela Bastico per il discorso pronunciato oggi dal Magnifico Rettore Aldo Tomasi. “I dati esposti dal prof. Tomasi – rilevano le due parlamentari del Pd – dimostrano in modo chiaro come un Ateneo dalle buone performance didattiche e scientifiche quale quello di Modena e Reggio non sia affatto premiato dalle politiche del Governo: riduzione del 7 per cento delle risorse trasferite dallo Stato e blocco del turn over è lo scenario in cui l’Ateneo è costretto ad agire nel 2011, mentre la situazione economica e sociale del nostro Paese richiederebbe internazionalizzazione, massicci investimenti per ricerca, didattica e strutture, reclutamento di giovani nella ricerca e avanzamento carriera per chi è già in organico”.
Quello che si apre sarà un anno impegnativo per gli Atenei: la legge Gelmini, che entra in vigore da domani, impone di assolvere a molti obblighi, tra i quali la revisione degli statuti e la riorganizzazione delle strutture didattiche e scientifiche, ma in cambio non offre maggiore autonomia e risorse aggiuntive, nemmeno agli atenei cosiddetti virtuosi.
“L’Ateneo – aggiunge l’on. Ghizzoni – sarà anche impegnato, in tempi ristrettissimi, nella defatigante riorganizzazione dell’offerta formativa per il prossimo anno accademico, secondo quanto stabilito a dicembre dal Ministro. Un’ennesima imposizione calata dall’alto allo scopo di ridurre la spesa, che determinerà la riduzione dell’offerta didattica e disorientamento negli studenti”. Su questo aspetto l’on. Ghizzoni ha presentato anche un’interrogazione parlamentare al ministro Gelmini.
Secondo la sen. Bastico la visione proposta dal Rettore (investimenti e ruolo rilevante di Regione ed Enti locali nella governance dell’università) è “largamente condivisibile per il forte intreccio tra sapere, ricerca e sviluppo economico e qualità sociale”. Una visione che viene di fatto “contraddetta dalla Riforma Gelmini, molto centralistica, che nega qualsiasi ruolo alle autonomie locali. In questo quadro normativo l’appello del Rettore rischia di ridursi a una richiesta non attuabile – visti i tagli profondi del governo ai bilanci locali, non certo inferiori a quelli inferti alle università – di interventi di supplenza.
Sinergie positive – conclude la senatrice del Pd – si sono sempre realizzate, nei nostri territori, tra università e sistemi locali, per innovazioni, investimenti, sedi, progetti di sviluppo: indirizzo che e’ essenziale mantenere e sviluppare, non però in un’ottica di supplenza”.