E’ stato positivo e ricco di spunti il primo incontro del corso intitolato “Crescere nello sport e nella vita: percorsi di riflessione e condivisione con dirigenti e tecnici”, coordinato da Francesco Zappettini psicopedagogista, psicologo dello sport e psicoterapeuta.Nella giornata di sabato 15 gennaio, ben quaranta persone, tra dirigenti, responsabili, allenatori e insegnanti hanno preso parte nella sala del consiglio comunale di Casalgrande all’avvio del corso.
Si ripartirà sabato 12 febbraio 2011 alle ore 10.30 sempre presso la sala del consiglio comunale di Casalgrande, per continuare sabato 12 marzo e sabato 16 aprile sempre alla stessa ora, nella sala “Incontro” piazza Ruffilli, zona biblioteca comunale di Casalgrande.
Il corso, rivolto a tutti gli operatori, insegnanti, dirigenti, allenatori, accompagnatori di tutte le realtà sportive presenti sul territorio casalgrandese, è gratuito: per partecipare occorre presentarsi direttamente il sabato e registrarsi.
In questi incontri saranno affrontati insieme questi delicati ed interessanti aspetti: le aspettative dei ragazzi e l’analisi delle cause degli abbandoni precoci della pratica sportiva; il significato della parola “disciplina”; l’analisi delle aspettative dei genitori e della società sportiva oggi; l’autovalutazione da parte sia degli allenatori sia delle società sportive stesse; metodologie di gestione delle differenze di talento all’interno del gruppo e analisi del potere all’interno del gruppo stesso; i diversi punti di vista della gestione della sconfitta (atleta/allenatore/dirigente); il significato della la performance, e infine una riflessione dal titolo: “lo sport educa se…”
L’assessore allo sport del comune di Casalgrande, Marco Cassinadri, ha ideato questo corso poiché: “il ruolo quello dell’allenatore, del dirigente sportivo o anche del semplice accompagnatore si connota sempre più come un servizio fornito alla comunità che necessita di basi su cui lavorare e crescere. L’educatore sportivo deve costantemente chiedersi se il suo operato ha alla base valori positivi, degni di essere condivisi e trasmessi. Oggi è sempre più difficile spiegare ai nostri figli il mondo che li circonda, una società bombardata da messaggi distraenti ed edonistici, in cui tutto si misura solo sulla base del divertimento, in cui ci si dimentica di comportarsi in modo coerente con quello che si dice, in cui le regole ed il senso di “bene comune” vanno scemando.
E che cosa è l’etica nello sport, soprattutto dal punto di vista giovanile? Ritengo e concludo che quanto in questi anni è stato prodotto come ad esempio gli atti del XVI congresso del Panathlon International del 2007 debba essere divulgato ed elaborato dagli operatori sportivi stessi. Il bambino ad esempio non deve essere trattato come un mini-adulto, ma come una persona con caratteristiche ed esigenze specifiche derivanti dalla sua condizione di bambino e che nel bambino è più importante esaltarne la disciplina, il rispetto degli altri, delle regole e l’autocontrollo piuttosto che l’aggressività e la violenza. Raccogliamo -conclude Cassinadri- l’invito del nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e lanciamo il progetto: “1861 nasce l’Italia; 2011 crescono gli italiani – nello sport!”