Quale rapporto ed interdipendenza possono esserci tra allevatori di alpaca peruviani della Regione Apurimac e noi?Lo spiega il progetto di cooperazione internazionale ‘Apurimac alpaca’, portato avanti da Femca (Federazione energia, moda e chimico) Cisl di Emilia-Romagna e Piemonte ed Iscos (Istituto sindacale cooperazione e sviluppo) Emilia-Romagna in collaborazione con GVC-Italia, che mette a fuoco come opportunità e contraddizioni della globalizzazione economica producano effetti sulle attività produttive, gli scambi commerciali, l’utilizzo delle materie prime ed i diritti dei lavoratori di tutti i paesi coinvolti.
L’occasione è il Convegno ‘Il paradiso è altrove’(dal titolo di un romanzo del Premio Nobel per la Letteratura 2010, il peruviano Mario Vargas Llosa), organizzato da Femca Cisl e Iscos Emilia-Romagna per martedì 8 febbraio 2011, ore 9,30 –13) presso la sala Bondioli della sede Cisl in via Milazzo 16 a Bologna.
All’iniziativa partecipano: Luisa Toschi, segr. gen. Femca ER; Giorgio Graziani, segr. gen. Cisl ER; Eriberto Sanchez Tapia, Alina Surquislla Gomez e Sixto Flores Delgado, allevatori di alpaca della Regione di Apurimac in Perù che illustrano la loro esperienza ; Alberto Berrini, economista; Sergio Spiller, segretario gen. agg. Femca-Cisl Naz.; Giuseppe Iuliano, Dipartimento internazionale Cisl Naz.; Renzo Bellini, presidente Iscos Naz.
Spiega Luisa Toschi, resp. emiliano-romagnola della Femca Cisl che “l’esperienza cooperativa degli allevatori di alpaca, che vivono e lavorano in condizioni difficili e poco remunerative rispetto al valore finale del prodotto, rappresenta la prima fase di una filiera produttiva (la produzione di abbigliamento in fibra di alpaca)”. Attraverso le cooperative, che Femca ed Iscos promuovono, Toschi osserva che “gli allevatori accrescono le loro opportunità, migliorando le caratteristiche della fibra prodotta e soprattutto modificando la catena di commercializzazione della fibra, sino ad aggiungere fasi di lavorazione che aumentano il valore del prodotto”. Tra gli obiettivi del progetto di cooperazione, c’è quello di “aprire canali di commercializzazione diretta con gli stessi lanifici italiani”.