Il Policlinico fatica a rispondere a tutte le richieste di ricovero. Questo il risultato di una provincia impoverita dei suoi Punti di primo soccorso. Di questo il nuovo PAL dovrebbe prendere coscienza: alla fine qualsiasi scelta si voglia prendere, si deve tenere conto di quello che i cittadini tendono a fare. Oppure li si vuole “educare” a fare altro?
I cittadini si fidano del Policlinico: scelgono fra il Pronto Soccorso vicino a casa, e quello che ritengono più efficiente. E ancora una volta, nonostante i grandi investimenti fatti, non vanno a Baggiovara, sempre più un buco nell’acqua.
I posti letti spostati negli anni, l’impoverimento degli ospedali di Provincia per dare risorse ad una cattedrale nel deserto, oggi hanno squilibrato l’offerta assistenziale. Prenderne atto può essere il primo passo per risolvere il problema. Tutte le riorganizzazioni, le idee di rete, di efficienza, stanno a zero, se poi il Policlinico, nella sua struttura vecchia, continuamente bisognosa di interventi, deve sostenere il grosso del lavoro. Serve maggiore collaborazione con Baggiovara, e che le due aziende dialoghino in maniera costruttiva, soprattutto in vista del costruendo PAL per il prossimo triennio. E servono ospedali di provincia in grado di gestire le emergenze: un Pronto Soccorso a Carpi all’altezza, un ospedale in grado di ricevere i pazienti. Un Pronto Soccorso H24 a Castelfranco. Occorre fermare il declino dell’Ospedale di Mirandola. E così via. In un clima di collaborazione che consenta di lavorare meglio a tutti gli operatori.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)