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Rinnovo-rilascio permessi di soggiorno: gli accertamenti del Commissariato sassolese

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Gli uomini del settore di polizia amministrativa del Commissariato di P.S. di Sassuolo hanno terminato lunghi accertamenti nei confronti di sei cittadini stranieri che avevano in atto il rinnovo/rilascio del permesso di soggiorno.

In sostanza, la documentazione allegata alla richiesta in esame è stata analizzata con la dovuta attenzione dagli agenti che, grazie ai controlli incrociati con le banche dati Inps-Inail e Agenzie delle Entrate, hanno rilevato una serie di irregolarità che hanno poi portato all’emissione di 4 provvedimenti di rigetto delle istanze firmati dal Questore di Modena.

I motivi di tali provvedimenti amministrativi vanno dall’intervenuta sentenza di condanna per reati gravi commessi dagli stessi, alla mancanza dei requisiti oggettivi quali il reddito o datori di lavoro inesistenti.

E’ stata inviata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena un’informativa di reato a carico di una cittadina straniera residente a Sassuolo che aveva presentato al Commissariato la documentazione attestante l’esistenza di un rapporto lavorativo con una ditta di Castelnuovo Rangone risultata essere inesistente. La straniera pertanto è stata denunciata in stato di libertà per l’ipotesi di reato di cui all’art.5 comma 8bis D.Lvo 286/98 (utilizzazione di documenti contraffatti o alterati al fine di determinare il rilascio di un permesso di soggiorno).

Gli agenti, inoltre, hanno proceduto a denunciare in stato di libertà un cittadino italiano, V.V. residente in Palermo ma da tempo domiciliato a Fiorano Modenese, per circonvenzione di persona incapace in concorso (artt. 110 e 643 c.p.) e di favoreggiamento per permanenza di clandestino irregolare (art. 12 co. 5 d.lgs.286/98). In sostanza gli agenti hanno ricostruito l’intera vicenda che vedeva il V.V. come colui che aveva convinto un suo conoscente, che risulta essere seguito dai Servizi Sociali, al fine di fargli apporre tutte le firme per due richieste di emersione in favore di altrettanti cittadini stranieri clandestini assunti come badanti. Le indagini hanno appurato che i genitori del giovane erano all’oscuro dei fatti e che i due stranieri avevano pagato 2.000 euro al V.V. per ottenere il permesso di soggiorno. I due stranieri, invece, sono stati indagati per l’ipotesi di reato di cui all’ art. 1 ter comma 15 L. 102/09 (falsa dichiarazione dei requisiti richiesti per emersione dal lavoro nero). Le ricerche degli stranieri hanno avuto esito negativo in quanto risultano essere attualmente irreperibili.