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Vena: Reggio reperisca fondi con i “gratta e vinci cultura” comunali

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Mentre la Lega al Senato approva la “Tassa di Scopo” per i comuni, noi reggiani potremmo approvare in Consiglio Comunale la “Scelta di Scopo” con gratta e vinci comunali, vincolati a finanziare progetti locali.

Le numerose lotterie organizzate dal monopolio di stato, oltre a creare in alcuni casi dipendenza tra i giocatori illusi da montepremi milionari, sottraggono ingenti risorse alla città. In una fase in cui si è costretti a ridurre i servizi e ad aumentare rette e tasse, la creazione di lotterie locali di scopo, per finanziare progetti mirati, potrebbe rivelarsi una scelta solidale e incisiva, molto meglio della tassa di scopo o della tassa di soggiorno che Lega e Pdl hanno votato.

La normativa attuale sulle lotterie permette a enti morali, associazioni, comitati senza fini di lucro, con scopi assistenziali, culturali, ricreativi e sportivi, di organizzare lotterie locali (Legge 326/2003). Il territorio di competenza per la vendita dei biglietti può essere al massimo provinciale e l’importo previsto per il ricavo dalla vendita dei biglietti non può eccedere euro 51.645,69. I premi messi in palio devono essere servizi e beni mobili (sono esclusi emolumenti in denaro). Il controllo sul regolare svolgimento delle manifestazioni è demandato dalla legge ai Comuni.

Reggio Emilia nell’approvare il prossimo bilancio dovrà ridurre 250.000 euro di contributi all’Istituto Peri ed altrettanti alla Fondazione della Danza e 500.000 euro ai Teatri. La cultura della città avrà un contralcolpo non indifferente. Allora perché non organizziamo sotto la regia del Comune di Reggio Emilia delle lotterie mirate a finanziare questi enti?

Sarebbe veramente uno scandalo sostituire l’acquisto di un gratta e vinci del monopolio dello stato con un “gratta e vinci cultura” del comune di Reggio Emilia? Il giocatore di turno invece di sperare in un improbabile premio milionario in denaro, potrebbe vincere con molta facilità dei biglietti per il teatro per se e la sua famiglia, e se non vince sa che ha contributi per investire sulla cultura della sua città.

Lanciamo questa proposta al Sindaco Delrio affinché le decurtazioni di fondi destinati alla cultura della città non creino seri problemi di sopravvivenza, non tanto a “I Tetri” che può assorbire la decurtazione organizzando uno spettacolo in meno nella stagione teatrale, ma soprattutto all’Istituto Peri e alla Fondazione della Danza che rischiano seriamente la chiusura.

Donato Vena (PdCI – Federazione della Sinistra)