Molte componenti di Artemisia e molti fra coloro che ci sostengono sono insegnanti, educatori, genitori, persone che, da decenni, collaborano assiduamente con e nelle istituzioni scolastiche statali, abbiamo quindi elaborato e condiviso questa presa di posizione con cui si vuole replicare alle parole con cui il Premier, al Congresso dei Cristiano–riformisti, si è espresso sulla Scuola: “…gli insegnanti inculcano principi diversi da quelli delle famiglie…”.
Crediamo che tutti coloro che lavorano nella Scuola si sentano offesi da questa affermazione e a tal proposito vorremmo fare alcune riflessioni.
La Scuola è una istituzione che basa la sua azione sulla sinergia di tutte le componenti che ne fanno parte in modo diretto o indiretto: personale docente e non docente, ragazzi e genitori, enti territoriali. Tutti questi soggetti collaborano nel far sì che la Scuola sia un valore prioritario nella vita dei govani e della società intera.
Uno degli obiettivi principali della scuola, oltre che fornire agli utenti conoscenze ed abilità fondamentali, è far acquisire a TUTTI le REGOLE del VIVERE CIVILE, inculcando il senso del dovere e della responsabilità, il rispetto degli altri e delle diversità, il senso della collaborazione, della solidarietà e dell’aiuto reciproco.
Sarebbero questi i principi contrari a quelli insegnati dalle famiglie?
Non crediamo proprio, anzi ribadiamo che solo attraverso un’azione sinergica tra famiglia e Scuola si può veramente incidere sulla formazione di un ragazzo.
Gli insegnanti in questi ultimi anni si sono trovati a dover lavorare con sempre meno risorse, con sempre meno personale, trovando mille ostacoli nel portare avanti un’idea in cui hanno creduto per tanti anni, sulla quale hanno costruito il loro lavoro con dignità giorno dopo giorno, mal pagati, senza gli adeguati riconoscimenti, vilipesi dall’opinione pubblica: contribuire a FORMARE L’INDIVIDUO di domani, favorire la CRESCITA della PERSONA in quanto tale; il che significa certamente acquisire conoscenze ma soprattutto acquisire consapevolezza di sè, delle proprie capacità e dei propri limiti in modo da trovare la via che, nonostante le difficoltà, conduca TUTTI ad esprimere pienamente le proprie potenzialità e ad inserirsi positivamente nella società.
Quando un insegnante rivede, dopo tanti anni, un alunno che ricorda molto bene perchè ha segnato il suo vissuto di insegnante, perchè con lui ci sono stati tanti problemi, perchè era un alunno difficile e per questo ha dialogato tanto per trovare un punto di intesa, un contatto empatico e gli sembra di non esserci riuscito, quando lo rivede che è diventato adulto e vive responsabilmente la sua situazione di adulto, allora capisce che il suo lavoro non è stato vano, che la Scuola con la S maiuscola non è solo una vuota Istituzione in cui si inculcano ideologie faziose, è un luogo di crescita, un luogo in cui si si insegnano valori importanti che rimangono impressi nella mente dei ragazzi e che , anche se non sono pienamente recepiti in quel momento, saranno una guida chiara e rassicurante nelle loro scelte future.
(Associazione Culturale Artemisia)