Home Modena Modena, in Consiglio provinciale si a odg contro la manovra finanziaria

Modena, in Consiglio provinciale si a odg contro la manovra finanziaria

# ora in onda #
...............




La manovra finanziaria del Governo colpisce i più deboli, anche all’interno degli enti locali. Lo afferma l’ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale (favorevoli Pd e Idv, contrari Pdl e Lega nord) che, partendo dalla scadenza del contratto a tempo determinato per 14 dipendenti dell’Inps che si occupano delle pratiche di disoccupazione, chiede alla Provincia «di verificare quanto i tagli incideranno sui posti di lavoro e quali servizi, di conseguenza, verranno a mancare per i cittadini».

Presentando il documento, il capogruppo del Pd Luca Gozzoli ha sostenuto che «l’intento chiaro della manovra è colpire i lavoratori a tempo determinato e i servizi erogati dalla pubblica amministrazione a favore dei più deboli. In questo caso, i disoccupati che non troveranno più chi si occupi delle loro pratiche».

Per Mauro Sighinolfi (Pdl) «nessuna manovra è esente da questi problemi ma è necessario fare in modo che gli effetti siano i meno pesanti possibile per i lavoratori, ai quali va tutta la nostra solidarietà». «Il governo Prodi aveva stabilizzato i lavoratori di Pretura e Prefettura ma questo governo ha fatto carta straccia del provvedimento» ha ribattuto Fausto Cigni (Pd). Secondo Matteo Malaguti (Pdl) i lavoratori a tempo determinato «sanno fin dall’inizio che il loro contratto scadrà e quindi non possono avere la stessa tutela di quelli a tempo indeterminato», e Stefano Corti (Lega nord) ha aggiunto che la crisi «ha reso tutti lavoratori “a tempo determinato», mentre per Livio Degliesposti (Lega nord) il problema è che «mancano le entrate». Sergio Pederzini (Idv) ha rilevato che il taglio dei dipendenti «renderà ancora più difficoltoso il lavoro degli enti pubblici che già non funzionano benissimo» e Bruno Rinaldi (Pdl), definendo «più strumentale che solidale» l’ordine del giorno, ha invitato a riflettere sul fatto che «il ricorso ai tagli, invece che a licenziamenti di massa dei dipendenti pubblici come in Inghilterra, può anche aver salvato posti di lavoro».