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17 Marzo festa nazionale Unità d’Italia, Silp/Cgil Modena: ai poliziotti vengono rubate le proprie ferie

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E così siamo qui a raccontare l’ennesimo insulto alla divisa che indossiamo, allo Stato, alle istituzioni, all’intera storia di un Paese che si è costruito anche grazie al nostro fondamentale lavoro quotidiano. La notizia è che la Festa per i 150 anni della Repubblica ce la faranno pagare utilizzando forzatamente un nostro diritto o non retribuendo il nostro eventuale lavoro nel giorno della Festa. Un Paradosso quasi comico se non fosse così spudoratamente spregevole: lo Stato si fa festeggiare a nostre spese. Ma ci proveranno poi tutto questo gusto i componenti del Governo a prendere per i fondelli i poliziotti?

Con il decreto legge n. 5 del 22/2/2011, e limitatamente all’anno 2011, il giorno 17 marzo è considerato giorno festivo ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge n. 260/1949. La norma in questione prevede che vengano traslati al 17 marzo tutti gli effetti economici, giuridici e contrattuali previsti per la giornata del 4 novembre (giorno dell’unità nazionale).

Per la festività del 4 novembre, istituita dalla legge n. 260/1949, è stato previsto che a decorrere dal 1977 (L. 54/1977) la sua celebrazione abbia luogo nella prima domenica del mese di novembre di ogni anno cessando nel contempo di essere considerata giorno festivo. Analoga previsione vigeva per la festività del 2 giugno fino al suo ripristino come giornata festiva ai sensi dell’art. 1 L.336/2000.

La disposizione di cui all’art. 1 del decreto legge n. 5/2011, a nostro avviso, non fa altro che spostare la data del 4 novembre alla data del 17 marzo (e per il solo anno 2011).

La riduzione di una delle quattro giornate di riposo di cui all’articolo 1, c.1 lett. b), della legge n. 937/1977 per compensare la festività del 17 marzo, trova il SILP in totale disaccordo, tale riduzione viene infatti vista come un fatto ingiusto, grave e arbitrario.

Per la festività del 17 marzo, festa dei 150 anni della Repubblica, ci verrà infatti imposto coattivamente il giorno di riposo Legge 737 (uno dei 4 previsti a disposizione del personale), cancellando un diritto per rispondere all’ennesima provocazione di un manipolo di politicanti che pur percependo i denari degli italiani tutti (quelli, benché tricolori, li prendono) fanno quotidiano sfregio dei simboli, delle istituzioni e delle donne e degli uomini che difendono la Nazione anche a costo della loro vita.

Un diritto del lavoratore poliziotto (e di tutti gli altri lavoratori) stuprato sull’altare della politica: quest’ultima, ormai priva di ogni dignità morale, ha voluto raccontarci l’ennesima panzana (che purtroppo non sarà l’ultima): siamo in crisi e bisogna evitare di fare sprechi… già, peccato che pur di non mandare gli italiani a votare per i referendum (quelli contro la Casta), lo stesso Governo getterà dalla finestra dai 300 ai 350 milioni di euro, pur di non far raggiungere il quorum referendario.

E così, nella giornata di oggi il SILP, sarà costretto ancora una volta a scendere davanti alla villa di Berlusconi ad Arcore, unico luogo evidentemente sensibile del Paese. Le promesse dei ministri Maroni e La Russa sulla specificità ancora una volta sbugiardate dai fatti. I tagli che si ripercuoteranno come macigni sulla sicurezza dei cittadini, prima ancora che sulla sicurezza lavorativa dei poliziotti, costretti a utilizzare veicoli e strumenti (quando ci sono) obsoleti, senza più alcun turn-over…

Forse sarebbe il caso di mobilitarsi e urlare ancora una volta il nostro sdegno sotto la casa del Premier. Chi potrà unirsi alla manifestazione farà sentire più forte il malcontento di una categoria continuamente umiliata e che per il sacrificio che dà, forse, dovrebbe essere rispettata.

(Segreteria provinciale sindacato polizia Silp per la Cgil Modena)