L’andamento sostanzialmente positivo delle vendite natalizie di dicembre e il buon avvio dei saldi invernali aveva lasciato presagire risultati quantomeno confortanti. Esaurita però la ‘fiammata’ iniziale, il bilancio delle vendite di fine stagione è stato purtroppo negativo: – 12% rispetto allo scorso anno. “Un dato su cui pesa una capacità si spesa sempre più ridotta da parte delle famiglie modenesi – non manca di rilevare FISMO-Confesercenti Modena – mentre sale la preoccupazione tra gli operatori del settore moda”.
Con alle spalle un anno caratterizzato da forti contrazioni di fatturato e non poche difficoltà, il buon volume d’affari realizzato a partire dal 6 gennaio, nel corso dei primi 15 giorni di saldi invernali aveva lasciato intravedere per gli operatori del settore abbigliamento, una concreta boccata di ossigeno. Decisamente in calo invece le vendite nelle settimane successive alle prime due: quando la frenata per le attività commerciali di città e provincia è stata netta. “Dalle considerazioni raccolte tra i commercianti – evidenzia FISMO-Confesercenti Modena – traspare la delusione e una diffusa preoccupazione per l’andamento del settore. La vendita di capi abbigliamento al dettaglio è stata contrassegnate da tanti segni meno, mentre hanno fatto registrare una sostanziale tenuta solo calzature e accessori di pelletteria. Conforta il fatto che ad essere maggiormente premiate, sono state le imprese che hanno attuato i saldi in modo corretto, applicando sconti certi e trasparenti sui capi della stagione invernale appena conclusa”.
Tra le motivazioni alla base del deludente andamento delle vendite di fine stagione il calo del reddito che inevitabilmente determina una ridotta capacità di spesa. A questo poi si aggiunge una situazione di forte incertezza rispetto al futuro. Da ciò deriva un atteggiamento particolarmente parsimonioso che porta ad acquisti di oggetti o servizi solo se ritenuti effettivamente utili e comunque a scelte molto ponderate.