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E’ morto Alberto Ruffo, fu Prefetto a Modena

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E’ morto ieri sera a Milano il prefetto Alberto Ruffo, consigliere per gli affari interni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e, prima ancora, di Carlo Azeglio Ciampi.  Prima di arrivare al Quirinale, Alberto Ruffo era stato prefetto a Modena, dove aveva prestato servizio dal settembre del ’96 al maggio del ’98.

“Desidero ricordare – all’indomani della sua improvvisa, imprevedibile e prematura scomparsa – il dottor Alberto Ruffo, Consigliere per gli Affari interni del Presidente Ciampi e mio. E’ stato un Prefetto della Repubblica di grande distinzione e di riconosciuto prestigio nel corso di tutta la sua carriera, rappresentando con estrema competenza e correttezza l’istituto prefettizio, nella sua storica funzione di rappresentanza dello Stato sul territorio e nella sua capacità evolutiva nello sviluppo dei principi autonomistici della Costituzione repubblicana. Ed è stato poi collaboratore prezioso per preparazione, senso dello Stato e discrezione, della Presidenza della Repubblica”. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia della scomparsa del Consigliere Ruffo. “Ne avverto dolorosamente la perdita e sono in questo spirito affettuosamente vicino alla consorte e ai famigliari”.

Modena lo ricorda con affetto

“Abbiamo appreso con dolore dell’improvvisa, prematura scomparsa del dottor Alberto Ruffo, che Modena ricorda con affetto e gratitudine come prefetto, dal 1996 al 1998, per la passione e la sensibilità, unite a grande competenza e autorevolezza, con cui ha contribuito alla migliore gestione della vita sociale e civile della collettività modenese”. Lo scrivono il sindaco di Modena Giorgio Pighi e la presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti in un telegramma inviato ai familiari di Alberto Ruffo, morto ieri sera a Milano, prefetto di Modena per due anni e Consigliere per gli Affari interni dei presidenti della Repubblica Ciampi e Napolitano. “Rivolgiamo alla famiglia le più sentite condoglianze, anche a nome dell’Amministrazione comunale, ricordando il profondo legame conservato dal prefetto Ruffo con la nostra città, nel corso della sua prestigiosa carriera, facendoci interpreti – concludono Pighi e Liotti – degli unanimi sentimenti di stima di tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di conoscerlo e di collaborare con lui”.

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In un telegramma inviato ai familiari, il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini e il presidente del Consiglio provinciale Demos Malavasi esprimono il cordoglio per la scomparsa del prefetto Alberto Ruffo «ricordandolo come persona dalle grandi doti umane e dalle alte competenze professionali, come vero servitore delle istituzioni democratiche e come un amico dei modenesi». «Oltre all’impegno profuso durante l’incarico di prefetto di Modena, dal 1996 al 1998 – aggiungono Sabattini e Malavasi – abbiamo trovato il lui un interlocutore attento e vicino al nostro territorio anche nella veste di Consigliere per gli Affari interni del presidente Ciampi e del presidente Napoletano. Le visite che i due Presidenti hanno effettuato nella nostra provincia, grazie anche alla sua sensibilità e alla profonda conoscenza del territorio, costituiscono un esempio del forte legame con la nostra comunità che il prefetto Ruffo ha sempre mantenuto».

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Il Cordoglio è stato espresso dal sen. Giuliano Barbolini

«Con lui, che già allora si faceva apprezzare per quelle doti di “grande distinzione, estrema competenza e correttezza, riconosciuto prestigio”, cui ha fatto riferimento nel suo messaggio di cordoglio il Presidente Napolitano, ho avuto modo di sviluppare una proficua collaborazione, che portò tra l’altro alla sottoscrizione del primo protocollo per la sicurezza della città siglato in Italia tra un Comune e la Prefettura di riferimento. E di potere reiterare quella positiva esperienza anche in una successiva circostanza, in occasione della visita ufficiale del Presidente Ciampi alla città nel marzo del 2003, per l’organizzazione dei tanti aspetti risultati poi decisivi al pieno e gratificante risultato di quelle giornate. Nonostante la sua permanenza a Modena fosse stata relativamente breve, i legami erano rimasti intensi e profondi: con Alberto Ruffo è venuto dolorosamente, e imprevedibilmente, a mancare non solo uno stimato e qualificato Dirigente dello Stato, ma un estimatore ed amico sincero dei modenesi».