“Se la carica del tuo veicolo elettrico sta per esaurirsi potrai attaccarti ad uno dei 10 distributori di corrente dislocati nei punti di maggior afflusso delle città e fare un pieno di energia elettrica per i tuoi spostamenti”.
Non è lo slogan lanciato nella conferenza stampa di ieri, presso la Regione, con la partecipazione del Comune di Modena, ma quello lanciato nel lontano agosto del 2002 dal Comune di Modena. Il punto è che da quel giorno il sistema modenese di ricarica dei veicoli elettrici è rimasto pressoché inutilizzato. Forse anche per questo non se ne è più parlato, né in bene né in male”.
Ad affermarlo Dante Mazzi, capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio provinciale a Modena, commentando il protocollo regionale d’intesa per lo sviluppo di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici firmato ieri a Bologna dal Comune di Modena.
”A distanza di 9 anni le amministrazioni di sinistra ripropongono ciò che loro hanno la responsabilità di avere fatto fallire. A quanto ci risulta le colonnine distributrici di energia elettrica installate nel 2002, che già avrebbero potuto caricare anche auto, oltre che a motocicli e biciclette, sarebbero state rovinate e rese inutilizzabili dagli agenti atmosferici, oltre che dal disuso. Altre, forse per lo stesso motivo, sono state tolte. Non sono certo contrario alla diffusione di strumenti e mezzi elettrici o a minor impatto ambientale, ma mi chiedo su quali basi oggi viene riproposto un costoso progetto che di fatto è fallito”.